«All’incontro informativo con l’avvocato? Non serve»

Giulia ci chiede se può presentarsi all’incontro informativo con suo marito e con un avvocato. Ciò che chiede non è affato una novità, dato che non poche coppie pensano di dover svolgere i colloqui in presenza di un loro legale. Ma non ce n’è bisogno. Ecco la lettera.

Giulia scrive:
Buongiorno, ho visto che organizzate incontri informativi di gruppo con le coppie che desiderano adottare un figlio. Siamo in cerca di un ente serio a cui affidarci per recuperare un po’ delle forze perdute lungo il cammino… Con tutto quello che si sente in giro sulle adozioni abbiamo cercato di farci coraggio e ci hanno consigliato di fare un sacrificio in più (tanta è la voglia di avere un figlio) e di tutelarci presso un avvocato. Vorrei chiedervi se anche lui può partecipare all’incontro con noi.

Cara Giulia,
le dico subito che non serve in nessun caso e non solo nel colloquio informativo. Non è la prima volta che ci capita: una coppia (o direttamente l’avvocato) ci chiede di venire al primo incontro in presenza di un legale. L’incontro informativo consiste solo in un colloquio con la coppia, durante il quale tra l’altro non si entra né nel merito del percorso che la coppia intraprende né nello specifico iter della coppia, e nemmeno nel loro vissuto. L’incontro informativo è uguale per tutti: si fa conoscenza. Qualsiasi altro passo che la coppia intraprende dopo questo primo colloquio non prevede il supporto di un avvocato, soprattutto i passi che riguardano la formazione della coppia.
Casi come questo succedono perché a volte le coppie sentono il bisogno di mettere le mani avanti, o perché non hanno ancora idea su che cosa sia effettivamente un percorso formativo. Può darsi che l’impostazione troppo giuridica dell’iter adottivo segni le coppie e le convinca che ci sia bisogno di proseguire a colpi di perizia legale. No, non è necessario. Le coppie vengono seguite e formate da psicologi, da esperti e da famiglie adottive.