Adozioni all’ultima moda: adotta anche tu un delfino o una tartaruga!

A seguito del dibattito e delle accese reazioni sorte a dicembre dalla pubblicazione di Cani abbandonati battono minori abbandonati 24 a 13, proponiamo all’opinione dei lettori una delle ultime tendenze della cultura dell’adozione.

Una stazione radiofonica con vocazione ambientalista promuove l’iniziativa di un noto ente per il turismo al fine di far adottare animali acquatici, le tartarughe e i delfini. L’iniziativa, articolata in diverse formule, si poggia sul principio ambientalista di aiutare la natura attraverso il sostegno ai centri di ricerca sulla fauna marina.

Target dell’impresa è il pubblico giovanile. Sicuramente un’iniziativa che avrà seguito nel mondo animalista. Ma pur nel rispetto per la prosecuzione di tutte le attività di ricerca colpisce come, nell’estrema difficoltà di far trapelare sui mass media le promozioni e le campagne di sensibilizzazione alle adozioni, il linguaggio adoperato dall’iniziativa proponga – citazione – di «allargare la tua famiglia».

Nessuna associazione in lotta contro l’abbandono minorile dovrebbe sottrarsi dal denunciare un’anomalia dell’attuale cultura italiana: la sproporzione esistente tra la causa ambientale e la causa dei bambini che soffrono. Sottolinearlo può aiutare a far comprendere l’entità e il danno dell’emergenza abbandono: mentre la prima è sulla bocca di tutti gli amanti della solidarietà, la seconda vive sotto una cappa di indifferenza. Infatti ci si può chiedere che senso abbia utilizzare, in questo genere di promozioni, gli stessi termini e lo stesso linguaggio impiegato dalle campagne di sensibilizzazione per adottare i bambini abbandonati. Per di più quando, con cifre assai inferiori, è possibile realizzare un Sostegno a Distanza – con 1 euro al mese. In anni di lotta contro l’indifferenza verso l’infanzia in difficoltà, emerge chiaramente che il vero bastardo è chi fa come se non ci fossero bambini abbandonati.