Adozioni internazionali. Sono solo 400 i minori adottati da gennaio ad aprile 2015. Le domande delle famiglie italiane sulla drammatica crisi

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Sono circa 400 i minori stranieri accolti in Italia nel primo quadrimestre del 2015. Un dato che non fa altro che rimarcare il crollo delle adozioni internazionali che sta facendo rapidamente appassire quello che, fino a qualche anno fa, era il “fiore all’occhiello” della nostra società. Un calo evidente anche solo rispetto al 2014, quando, il dato relativo al primo semestre parlava di 900 bambini stranieri adottati. Di questo passo, il 2015 si concluderà con un misero 1.600 minori accolti, tenendo presente anche il fatto che, tradizionalmente, come testimoniano le statistiche, nell’ultima parte dell’anno le adozioni aumentano rispetto ai mesi precedenti. In ogni caso si tratterebbe di numeri in netta diminuzione al già ridottissimo dato del 2014, quando le adozioni internazionali in Italia si sono fermate a circa 2mila bambini. A fine 2015, quindi, rischieremmo di trovarci di fronte a un crollo del 20% rispetto all’anno precedente, che si è concluso con un meno 30% rispetto al 2013 e con meno della metà delle adozioni completate solo 4 anni prima. Si parla di proiezioni, visto che i dati ufficiali non sono ancora stati pubblicati dalla Commissione Adozioni Internazionali, nonostante i proclami del governo a favore di una trasparenza che, in realtà, per quanto riguarda le cifre dell’adozione internazionale, non si è ancora vista.

È in questo scenario che sabato 23 e domenica 24 maggio, in tutte le sedi italiane di Amici dei Bambini, si svolgerà l’Open Day sull’adozione internazionale. Al centro della discussione ci saranno proprio le cause di questa crisi. Protagoniste saranno le famiglie che, in questi giorni, stanno inviando ad Ai.Bi. decine e decine di domande per esprimere le proprie necessità e perplessità sulla realtà dell’adozione ed evidenziare i problemi dell’accoglienza adottiva in Italia.

“Perché costa così caro fare un’adozione internazionale?”, “in quali Paesi è più veloce adottare?”, “perché le famiglie che hanno già figli naturali e che desiderano adottare vengono guardate con sospetto se non addirittura ostacolate dalle autorità e dai servizi?”, “quando rientriamo in Italia, dobbiamo iscrivere subito i nostri figli a scuola?”, “è vero che i bambini ‘speciali’ possono essere adottati anche dai single?”: queste alcune delle tantissime e pluritematiche domande pervenute in vista dell’Open day e che si possono leggere nella pagina dedicata.

Una mole di quesiti che dimostra come nel nostro Paese ci sia ancora una grande voglia di adozione. La speranza di uscire dalla crisi è nelle mani proprio delle famiglie: dovranno essere loro a indicare la strada per ridare fiducia all’adozione internazionale.