Bambini orfani per femminicidio. In Italia negli ultimi 15 anni sono 1600. La studiosa Anna Costanza Baldry: “qual è il loro futuro?”

bambinoOgni bambino che non ha più una famiglia porta con sé un dramma che solo l’amore di una mamma e un papà che lo accolgono può alleviare. A convivere tra le fredde mura dei centri di accoglienza, spesso ci sono anche bambini che vivono un doppio dramma: sono i minori orfani che hanno assistito alla perdita della loro madre. Come si comportano le istituzioni con questi ultimi? Qual è il loro futuro?

A porsi queste domande è Anna Costanza Baldry. La ricercatrice, insieme al dipartimento di Psicologia della seconda Università degli studi di Napoli, alla rete nazionale dei centri antiviolenza “DiRe”, all’università Mikolas Romeris della Lituania e al dipartimento di Legge dell’Università di Cipro, ha scritto un dossier che verrà presentato a settembre alla Camera.

Lo studio stima che in Italia negli ultimi 15 anni sono 1600 orfani a causa di femminicidio e che questo esercito di “orfani speciali” passa nel dimenticatoio.

Siamo in un Paese variegato, ogni Regione ha servizi diversi e le decisioni prese dai Tribunali non sono sempre omogenee – spiega Baldry – : nel 20-30% dei casi il padre che assassina la madre, si toglie a sua volta la vita. A chi si affida il bambino?”.

Le analisi condotte dal team di ricerca hanno evidenziato che in Italia non c’è omogeneità nel prendere decisioni in questo ambito, perché non c’è preparazione da parte degli operatori.

La sensazione è che non sempre si agisce nell’interesse del minore – commenta la ricercatrice -: il dramma che il minore affronta non è “solo” la perdita della mamma. Spesso deve subire la battaglia civile e penale”.

La professoressa Baldry spiega, infatti, che oltre ai bisogni materiali degli “orfani speciali”, ci sono anche quelli psicologici che rendono il recupero del minore ancora più complesso, e che spesso questi interventi sono necessari anche per le famiglie affidatarie.

Il fatto più grave rilevato è l’assenza dello Stato, la mancanza di un riconoscimento per questi “orfani speciali” – continua la docente universitaria -: Ci sono delle proposte. Per esempio hanno tolto la reversibilità della pensione dell’assassinata al marito assassino. Ma per i figli non è stato creato un fondo.

Amici dei Bambini va incontro ai minori in difficoltà grazie ai suoi progetti di accoglienza: sostenendo la campagna Fame di mamma si contribuisce a garantire il funzionamento dei servizi di accoglienza di Ai.Bi. in Italia, contribuendo ad una doppia causa. Infatti tramite le comunità Mamma-bambino Ai.Bi. interviene per offrire casa, cura e protezione alle donne che, rese già fragili da maltrattamenti, rischiano di abbandonare i loro figli. Grazie alle Case Famiglia, inoltre, Ai.Bi. garantisce amore e accoglienza ai bambini in difficoltà.

 

Fonte: Lettera43