Boschi (presidente Cai): “Troppi 62 enti autorizzati in Italia. Valuteremo forme di aggregazione”. Ma servirebbe per risolvere i problemi dell’adozione internazionale?

boschi audizione“Nel nostro Paese gli enti autorizzati sono troppo numerosi e più sono gli enti più è complicata la gestione del rapporto con gli altri Paesi”. Questa la premessa fatta dalla neo presidente della Commissione Adozioni Internazionali Maria Elena Boschi, per introdurre la sua proposta di riduzione degli enti stessi. Questo infatti uno dei propositi espressi dal ministro Boschi nel corso dell’audizione di mercoledì 20 luglio in commissione Giustizia alla Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozione e affido, in vista di una riforma della legge 184/1983.

Nell’agenda della presidente della Cai, quindi, c’è anche la valutazione di una riduzione del numero degli enti autorizzati che, al momento, in Italia sono oltre 60.

“Credo che, d’accordo con gli enti – ha spiegato Boschi -, e quindi in un rapporto di interlocuzione con loro che deve essere ripreso con regolarità, si possa anche valutare la possibilità di forme di coordinamento e aggregazione tra gli enti”.

Possibilità che, come ha ricordato la presidente della Commissione, è “già prevista dalla normativa che disciplina la Cai”. Oggi quindi sarebbe già possibile “cercare di incentivare forme di maggiore collaborazione e coesione e di minore frazionamento tra i vari enti che operano”, pur riconoscendo “il lavoro che è stato fatto in molte realtà”.

Non è nuovo, il governo Renzi, a un progetto di drastica riduzione degli enti. A settembre 2014, secondo quanto riportò il quotidiano “Libero”, si ventilava addirittura l’ipotesi di una sostituzione degli enti con un’unica agenzia nazionale supportata dalle comunità degli italiani all’estero. Ora siamo lontanissimi da quell’idea, ma resta viva la necessità di capire se una riduzione degli enti sia effettivamente una misura necessaria per ridare impulso al settore delle adozioni internazionali dopo anni di crisi.

Per questo, come noi di Aibinews facciamo spesso, ci rivolgiamo direttamente ai nostri lettori. E chiediamo la loro opinione su una questione così delicata. La limitazione del numero degli enti autorizzati può risultare un bene per il futuro delle adozioni internazionali in Italia o sarebbe  necessario intervenire altrove, lasciando inalterato l’attuale sistema degli enti? Siete d’accordo o no con il ministro Boschi? [poll id=”76″]