Carlo, 76 anni e Luisa, 73: «Con Andrej abbiamo trascorso 4 giorni indimenticabili»

Carlo ha 76 anni e Luisa 73. Sono una coppia in gamba che è impegnata nel sostegno a distanza da ben dieci anni. «Da sempre io e mia moglie», ci racconta Carlo «siamo impegnati nella beneficienza… seppure i soldi a fine mese non bastano mai! Una volta incontrato un ente serio e giusto per noi, abbiamo attivato subito un sostegno a distanza. All’inizio sostenevamo una bambina in Marocco, Jasmina, ora un ragazzino bulgaro di 15 anni, Andrej. Ci siamo recati in tutti e due i Paesi per conoscere i nostri “figli”, per chiamarli così. Quanta emozione si prova e quanta commozione nel vedere gli istituti e i tanti bambini abbandonati che, appena ti vedono, ti saltano in braccio come grilli!

«Quando ci siamo recati in Bulgaria» prosegue Carlo «abbiamo trascorso 4 giorni indimenticabili. Io e mio cognato siamo stati lì al compleanno del ragazzo che sosteniamo e abbiamo organizzato una festa per lui. Poi lo abbiamo portato a fare un giro fuori dall’istituto, per farlo stare tutto il tempo con noi.

«Ricordo il suo stupore quando, entrati in un centro commerciale, ha visto un ascensore panoramico! Era troppo felice. Gli abbiamo comprato vestiti e anche un piccolo cellulare.

«Vorrei tanto tornare a trovarlo, ma la crisi è forte e per due pensionati come noi affrontare un viaggio adesso costa molto. Speriamo di poterlo fare più in là». Importante: con il loro sostegno a distanza Carlo e Luisa inviano aiuti anche alla famiglia d’origine del ragazzo. «Nel nostro piccolo abbiamo aiutato anche il papà del ragazzo bulgaro che sosteniamo a ristrutturare il monolocale in cui viveva in modo da creare un posto accogliente per ospitare il bambino. Un piccolo gesto, ma siamo felici di quello che abbiamo e che continuiamo a fare!».