«Com’è possibile innamorarsi di fronte alla foto di un bambino mai visto prima?»

Proponiamo la lettera scritta con emozione da una coppia in partenza per la Bulgaria. I due coniugi stanno raggiungendo i tre fratellini che adotteranno, che hanno conosciuto a distanza tramite le fotografie.

«Carissima Ai.Bi.,

non posso che esordire così dopo la gioia di lunedì 16. Capisco che appare retorico, ma è un’emozione indescrivibile, davvero, vedere le immagini dei bambini della nostra vita. Dapprima non ti sembra vero; poi realizzi ed ogni volta che le riguardi ti sembra quasi di conoscerli già. Grete ci sembra  una bimbetta pacata ed un po’ timida e solo dalla “scheda” apprendiamo che è anche “vanitosetta”. Sonja è la simpatica monellina che vediamo, straordinaria la sua tenerezza. Zlatan, per ultimo, ha un sorriso davvero d’oro. D’oro come il significato del suo nome. Zlatko, quasi emblematicamente, sorride e stringe i pugni… I sorrisi dei nostri bambini sono meravigliosi, davvero straordinari se si pensa che hanno vissuto praticamente da sempre in Istituto. Confesso che prima di iniziare il percorso maturativo con Ai.Bi., se ci avessero proposto l’abbinamento di bambini dell’età di 10 anni o più, avremmo sicuramente accettato, ma forse con qualche preoccupazione. Quei due giorni ci hanno aiutato davvero a meglio proseguire il cammino, ancora lungo, della comprensione della gioia dell’adozione. Che non può legarsi alle nostre barriere, ai nostri limiti, ai nostri desideri, al nostro io. È il “Destino” (chiamiamolo così) che ci porta ai nostri bambini. Ora ai nostri occhi appaiono, sempre, straordinari e bellissimi: allora sono i nostri Figli».

 

Carissima,

dopo tanta attesa ecco il vostro miracolo dell’incontro!

Durante il colloquio di abbinamento la coppia è invitata a leggere, insieme allo psicologo, la storia del bambino; qualche volta le informazioni sono veramente scarse o addirittura nulle, altre volte sono approfondite e così si possono conoscere le abitudini quotidiane dei bambini, i giochi preferiti, il loro andamento scolastico e le loro difficoltà… Ma in ogni caso il risultato è che si entra in un mondo che, da questo istante, comincia ad appartenerci.

Nel giro di qualche minuto i futuri genitori si scoprono innamorati di questi bambini che ora sono figli a tutti gli effetti.

Riga dopo riga salgono l’emozione e la sensazione di appartenenza a quel mondo di felicità che cancella ogni paura o dubbio.

Di fronte alla fotografia poi i genitori si sciolgono letteralmente dall’emozione, piangono di gioia… Quella storia ha anche un volto, due occhi che parlano di desiderio e l’espressione di chi, tanto provato da una storia complessa e dall’abbandono, ha ancora vivo il desiderio di sorridere, di chi non rinuncia all’amore di una famiglia.

La coppia spesso, incantata dalla fotografia, la esplora minuziosamente fino ad individuarne dei tratti di somiglianza con l’uno o l’altro genitore…! Ecco il vero miracolo… è iniziato quel processo di assimilazione del “diverso” che è la vera sfida dell’essere genitori adottivi: l’altro, lo sconosciuto, il differente, il lontano, diviene parte stessa del sé, e si diventa famiglia.

In bocca al lupo!

Dott.ssa Maria Elisabetta Rigobello, psicologa e psicoterapeuta di Ai.Bi.