Corte costituzionale. Fecondazione eterologa sì, adozione internazionale no: la scelta ideologica della magistratura italiana. Leso il diritto di uguaglianza dei minori abbandonati

corte_costituzionale350Come è meglio essere padre e madre di un figlio non tuo?  La Corte costituzionale ha fatto la sua scelta.  Il divieto di fecondazione eterologa è diventato “incostituzionale”. E’ stata infatti dichiarata l’illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, art. 9, commi 1 e 3 e art.12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita. I giudici della Consulta hanno dunque dato ragione a tre tribunali – Firenze, Milano e Catania – che avevano sollevato dubbi di legittimità costituzionale accogliendo i ricorsi di altrettante coppie.

“Quella dei magistrati italiani è una scelta di campo ideologica, che intende indirizzare le coppie verso la fecondazione eterologa, ostacolando di fatto le adozioni internazionali.” Non lascia spazio a dubbi la posizione di Marco Griffini, Presidente dell’Associazione Amici dei Bambini.

Ne è la conferma l’utilizzo dei decreti vincolati – prosegue Griffinida parte dei Tribunali per i minorenni, nel decidere se attribuire o no l’idoneità ad adottare delle coppie. Un modus operandi inquisitorio che spaventa le persone che desiderano avvicinarsi al percorso adottivo, facendole entrare in una via crucis inaccettabile. Il calo del 40% delle adozioni nei primi 3 mesi del 2014 ne è la conferma.”

Le linee guida sull’uso dei decreti vincolati sembra siano state fornite nel corso di un convegno dei Tribunali per i minorenni italiani nel gennaio scorso a Firenze. Da allora stiamo osservando l’esplosione numerica di questi  provvedimenti, come mai era accaduto prima. Il decreto vincolato spesso impone alle coppie di adottare bambini solo all’interno di una certa fascia di età, rispettando criteri discriminatori. Un’imposizione che lede il principio di uguaglianza, sancito dall’art. 3 della Costituzione italiana. Di più, il decreto vincolato deve essere dichiarato illegale, perché di fatto impedisce le adozioni.

L’ articolo 1 della legge 149/2001 recita testualmente: Il  minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. Nell’articolo 5  della stessa legge si specifica che “Il  diritto  del  minore  a  vivere,  crescere  ed essere educato nell’ambito di una famiglia e’ assicurato senza distinzione di sesso, di  etnia,  di  età,  di  lingua,  di religione e nel rispetto della identità  culturale  del  minore  e  comunque non in contrasto con i principi fondamentali dell’ordinamento“. Norme concepite dal legislatore proprio per abbattere la “moda” illegale dei decreti vincolati.

Con l’impostazione presa dalla Consulta, si assiste a una compromissione dei diritti umani dei bambini, colpevoli di essere nati prima o dopo una certa data.

E ancora, è illegale pensare di attribuire l’ideoneità all’adozione, com’è accaduto al Tribunale per i minorenni di Roma, solo per un minorenne perfettamente sano. Questo è il modo migliore per bloccare l’adozione internazionale, perché nessuno nel mondo si assumerebbe mai la responsabilità di una garanzia di questo tipo.

Un procedimento, quello adottivo, che ormai solo in Italia ha le fattezze del “processo”, con la conseguenza di risultare totalmente inadeguato rispetto ai bisogni delle coppie – che non sono imputati -, e alla sensibilità della materia adottiva – che non è un reato.

La Consulta ha deciso di soddisfare le istanze di chi “pretende” un figlio, nella beffarda frustrazione di quelle coppie che con l’adozione incarnano la più ampia e disinteressata forma di accoglienza. I magistrati esercitano così un controllo del numero delle adozioni che ha i tratti del contingentamento.

Una vera e propria beffa, considerando anche gli aspetti economici della vicenda. Nella decisione della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa si legge che le prestazioni debbono essere garantite e i costi saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Tutto questo in barba al vituperato principio di uguaglianza. Per porre rimedio a questo squilibrio, diventa doveroso adottare la medesima garanzia alla copertura dei costi per l’adozione. Forse che le coppie che desiderano adottare sono coppie di serie B rispetto a quelle che decidono di ricorrere alla fecondazione artificiale? In base a quale principio si stabilisce questa subordinazione? Il premier Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha assunto la presidenza della Commissione Adozioni Internazionali, risponda alle domande poste e si adoperi per ripristinare l’equilibrio.

La battaglia prosegue più convinta che mai, perché non prevalga il diritto del figlio a tutti i costi, un diritto che anche la Conferenza Episcopale Italiana ha descritto come inesistente. Deve vincere l’accoglienza di un padre e una madre che amano senza condizioni e senza calcoli, perché il dono dell’adozione rappresenta il più grande atto di amore e giustizia umana. [poll id=”62″]