Figli in attesa, Zlatan, 4 anni: malato grave di abbandono

Chissà che cosa hanno provato quella mamma – o quel papà – mentre abbandonavano Zlatan: e chissà che cosa proverebbero adesso, se riuscissero a immaginare che cosa gli sta succedendo.

È un cucciolo d’uomo di 4 anni d’età. Lo abbiamo chiamato con questo nome di fantasia, Zlatan, perché vive in un Istituto dell’est Europa. Nella sua scheda è scritto che è nato nel 2008, e che è arrivato in istituto senza che si sapesse chi fosse la sua famiglia. La sua non è una storia facile e la sua vita è in estrema emergenza.

Inizialmente Zlatan era un bambino calmo. Non destava sospetti. I volontari del centro d’accoglienza sorridevano del suo viso sereno e dolcissimo. Ma presto è venuto fuori che cosa significa la ferita profonda dell’abbandono. E nel caso di Zlatan, è una ferita che sta coinvolgendo tutto il suo essere.

Viene fuori che la mancanza di stimoli esterni sta facendo di lui un cucciolo smarrito. Perde l’udito; gli occhi gli si storcono, per uno strano effetto corporeo, come se non volesse saperne più di collaborare con l’esterno. Non cammina. Ha difficoltà a stare seduto. Passa il tempo sdraiato su un lettino, lui che ha 4 anni circa, l’età in cui un bambino dovrebbe avere già mosso i piedini per i primi passi.

L’allarme di Zlatan è evidente e noi vogliamo dargli voce. È come vedere un fiore rinchiudersi e diventare di carta, poi di pietra, poi di cenere. Solo l’intervento di una coppia pronta e sensibile può cambiare la sua storia. Visitate la rubrica Figli in Attesa e leggete la scheda di Zlatan. Scrivete subito ad ai@aibi.it.