Finalmente, il Garante nazionale per l’Infanzia. Ora, la Banca Dati per i minori adottabili

L’aspettativa suscitata dalla nomina di Vincenzo Spadafora, come nuovo Garante nazionale dell’Infanzia e l’Adolescenza, crea una speranza significativa per le migliaia di minori abbandonati in Italia, consistente nell’attivazione della Banca Dati.

I minorenni fuori famiglia sul suolo nazionale si stima siano circa 35mila. Ma il numero accertato resta sconosciuto. Molti di essi potrebbero essere adottati e trovare una nuova famiglia, se fosse attivo il servizio della Banca Dati per i minori adottabili e le coppie aspiranti, lo strumento mirato a diffondere e a rendere immediatamente consultabili i dati sui minori adottabili (anagrafe, condizioni di salute, famiglia d’origine, attuale sistemazione e precedenti collocamenti, provvedimenti giudiziari) e sulle coppie adottanti, di cui dispongono i 29 Tribunali italiani per i Minorenni. La sua attivazione si trascina da dieci anni. Eppure è dichiarata obbligo di legge, dall’articolo 40 della L149/01. Perché la Banca Dati non è operativa?

Bruno Brattoli, Direttore del Dipartimento per la Giustizia Minorile del Ministero di Giustizia, onerato della creazione della Banca Dati, aveva già notificato, lo scorso 27 maggio, l’avvenuto sviluppo del sistema operativo in data 21 febbraio 2011. Il collaudo del sistema era stato compiuto – sempre secondo il Dipartimento – il 18 maggio scorso. Il ritardo e le lacune nell’attivazione sono state giustificate con «problemi tecnici e organizzativi», sorti durante i lavori.

Il primo passo del Garante per l’Infanzia sia dunque l’attuazione della legge e la realizzazione definitiva del servizio di Banca Dati.