Giornata della memoria: l’olocausto dei bambini abbandonati continua

27 GENNAIO 2012 – «Una scuola di memoria», dichiara il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per invitare la coscienza civile a non assopirsi. Nel giorno di commemorazione della Shoah, vogliamo raccogliere l’appello a non dimenticare le discriminazioni perpetrate sul popolo ebraico e dire: mai più.

Il Giorno della Memoria è stato istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 allo scopo di commemorare le violenze di allora. In Italia  si moltiplicano le iniziative dei Comuni e Regioni che invitano a fare memoria: laboratori di disegno per i bambini, cineteatro e cineforum, celebrazioni civili. Nessun olocausto deve ripetersi, né si ripeterà, con lo sforzo congiunto delle coscienze. Oggigiorno l’emergenza ha nuovi nomi e investe la comunità internazionale sotto la specie della fame, della guerra e della carestia. Sono le tre maggiori emergenze sul pianeta. Con le sue miriadi di piccoli volti, l’abbandono è la quarta emergenza mondiale: secondo l’UNICEF, 168 milioni di minori vivono fuori famiglia. Sono uomini e donne del futuro. In Italia il loro numero non è ancora conosciuto e si stima sia di 35mila. Che il diritto di vivere in una famiglia, difeso dalla Convenzione dell’Aja del 1993 sui diritti del bambino, diventi dunque il principio ispiratore di ogni azione che voglia migliorare la vita dei minori nel mondo. Nella giornata della memoria innalziamo una preghiera per gli innocenti che non scamparono alla violenza, affinché nessun altro innocente viva altrove se non in una famiglia, che gli insegni a crescere e ad amare.