La Liberia riapre le adozioni internazionali: nel Paese potranno operare solo pochi enti

bambino-africanoOggi due notizie arrivano in contemporanea dalla Liberia. E non sono slegate l’una dall’altra. La prima è che presto le adozioni internazionali potranno riprendere. La seconda è che il virus Ebola, a due mesi dall’annuncio della sua presunta sconfitta, è tornato a colpire nel Paese.  Nel comunicato stampa firmato dalla Presidente Ellen Johnson Sirleaf, l’annuncio della fine della moratoria sulle adozioni internazionali è messa in relazione anche con le necessità di dare una famiglia anche ai nuovi orfani causati da ebola.

Era dal 2009 che il Paese aveva bloccato le adozioni internazionali, anche perché la legge che le regolamentava risaliva al 1950. Non solo: al di là del mancato rispetto delle procedure valide a livello internazionale, il Governo liberiano si trovava a dover spiegare ai propri concittadini in cosa consisteva l’ adozione. Troppi genitori ritenevano infatti che l’affidamento dei propri figli a famiglie straniere fosse transitorio.

Dopo sei anni dall’inizio della moratoria, la Liberia riapre le adozioni internazionali. La notizia è stata prontamente ripresa dal Dipartimento di Stato americano. Altri dettagli saranno resi noti dopo la conferenza stampa indetta per oggi 2 luglio dal Governo liberiano, nella quale verrà illustrata questa piccola grande rivoluzione. Per ora la nostrana Commissione per le Adozioni Internazionali non ha dato pari attenzione alla novità. L’ultimo aggiornamento del sito è peraltro fermo al 20 giugno.

L’auspicio è che la Cai avvii al più presto tutte azioni fondamentali per permettere anche all’Italia di operare nel Paese africano.

Nel comunicato stampa diramato dalla Liberia si leggono ulteriori informazioni a riguardo. Il Governo ha modificato la legge Domestic Relations, che include esplicitamente i processi per adozioni internazionali. E ha messo in atto procedure operative e linee guida per l’accreditamento con forti misure di salvaguardia sia per le adozioni nazionali sia per quelle internazionali. Le nuove procedure operative standard prevedono la revisione dei dossier da parte del Tribunale di Sorveglianza e del Bureau of Immigration and Naturalization.

Le nuove procedure prevedono il monitoraggio continuo di un bambino adottato anche dopo che il minore lascia Liberia. Inoltre, la preferenza per le adozioni internazionali sarà data alle agenzie e agli enti che risiedono in Paesi che hanno ratificato la Convenzione de L’Aja,  perché in essi i governi hanno l’obbligo internazionale di monitorare e assicurare la protezione per i minori adottati.

Di qui l’impegno assunto dal governo di Monrovia a effettuare un monitoraggio costante delle agenzie garantendo che esse siano conformi alle politiche della Convenzione de L’Aja.

Il Ministero delle pari opportunità, dei bambini e della protezione sociale svolgerà anche il compito di Autorità Centrale, accetterà e accrediterà le agenzie di adozione sia per le adozioni nazionali sia per le adozioni internazionale. Per legge, potrà accettare e accreditare solo poche agenzie previa autorizzazione del richiedente da parte del Ministero della Giustizia.

Fonte Dipartimento di Stato americano/Executive Mansione Liberia