Lampedusa, tra i migranti sbarcati anche una bimba di 9 mesi sola: “Salvata dall’ultimo disperato gesto della madre prima di morire”

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Donare la speranza e la vita alla propria bambina: l’ultimo gesto di un’esistenza disperata. Una scena drammatica ma piena d’amore quella avvenuta a bordo di un gommone che, mercoledì 25 maggio, tentava di solcare il Mediterraneo dalla Libia a Lampedusa. Tra le circa 150 persone stipate sull’imbarcazione, anche una madre che, in fin di vita, ha consegnato sua figlia a una compagna di viaggio, che l’ha portata in salvo. Così, tra i migranti arrivati a Lampedusa nella mattinata c’è anche una bambina di 9 mesi, che ha forse stabilito il triste record della minore straniera non accompagnata più piccola che sia mai approdata sulle nostre coste.

A riferire l’accaduto ai mediatori culturali sono stati alcuni dei migranti che viaggiavano a bordo del gommone soccorso. Ora la piccola è in buone condizioni. “Le abbiamo dato del latte – dice il dottor Pietro Bartolo, che l’ha visitata nell’ambulatorio di Lampedusa -. Era leggermente disidratata, ma sta bene. È rimasta qui per alcune ore, poi l’ho accompagnata io stesso nel centro d’accoglienza, consegnandola alla polizia”. Secondo indiscrezioni, nel corso della giornata di giovedì 26 maggio, la piccola sarà trasferita a Palermo dove sarà collocata in una comunità per minori. Già nelle prime ore dopo lo sbarco, sono giunte le prime richieste di affido e di adozione per la piccola, che i medici hanno deciso di chiamare Flavour.

Tra le ipotesi più accreditate per il decesso della madre ci sarebbe l’ustione da benzina durante la traversata. Una ventina di suoi compagni di viaggio sono stati ricoverati a Lampedusa per lo stesso motivo. “Sul gommone la bimba è stata accudita da una donna – spiega ancora il dottor Bartolo -. I migranti sentiti hanno riferito tutti la stessa versione sulla morte della madre e questo ci fa pensare che le cose siano andate proprio così”.

In totale sono oltre 5.600 le persone portare in salvo tra il 24 e il 25 maggio: 1.053 sono giunti nel porto di Palermo, mentre altri 3mila sono stati soccorsi al largo delle coste libiche.

Oltre alla piccola, sono almeno altri 260 i minori stranieri non accompagnati sbarcati nei porti siciliani mercoledì 25 maggio, dopo essere stati salvati nel Canale di Sicilia nel corso di diverse operazioni coordinate dalla Guardia Costiera italiana.

L’arrivo di questi giovanissimi migranti senza adulti di riferimento continua a rappresentare un’emergenza per il nostro Paese. Lo testimoniano le parole di Agnese Ciulla, assessore alle Attività sociali del Comune di Palermo: “Dare loro accoglienza è un lavoro senza fine e molto complesso – ha detto -. Stiamo sondando tutte le disponibilità. Gli uffici sono al lavoro da ieri sera. Ogni volta abbiamo solo poche ore per organizzare tutto. Siamo in trincea”.

Eppure le disponibilità ci sarebbero: le migliaia di famiglie italiane che hanno aderito al progetto Bambini in Alto Mare di Amici dei Bambini e si sono dette disposte ad accogliere in affido un minore straniero non accompagnato. Una risorsa già disponibile che quasi sempre finisce per essere ignorata dalle istituzioni.

 

Fonti: Il Fatto Quotidiano, Palermo Today