Le Iene su Haiti: le reazioni delle famiglie

250px-Logo-iene[1]-712504Ha suscitato reazioni contrapposte il servizio realizzato da “Le Iene”, lo scorso 10 marzo, sulla tratta dei minori ad Haiti, in cui si è mostrata la realtà dell’infanzia nell’isola.

Un servizio di 18 minuti in cui si documenta il fenomeno della tratta dei bambini; sullo sfondo un Paese che non riesce a risollevarsi dopo il sisma dello scorso 12 febbraio. Da una parte si mette bene in luce la drammaticità delle condizioni di vita dei bambini e il radicamento del fenomeno della tratta, dall’altra si scade nella strumentalizzazione di un bambino abbandonato pur di dimostrare ai telespettatori la realtà della compravendita di minori per le adozioni illegali.

Le reazioni dei genitori adottivi non si sono fatte attendere: hanno inviato lettere aperte e note agli enti autorizzati e alla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) per esprimere il proprio dissenso nei confronti del servizio e, in particolar modo, della strumentalizzazione del bambino che, a telecamere spente, ha capito di non avere davanti a sé due genitori disposti a tutto pur di portarlo via da Haiti, ma semplicemente due giornalisti a caccia di scoop.

Accusata la superficialità con cui è stato realizzato il servizio: pur di realizzare un’indagine su quello che è certamente uno scandalo, è stato di fatto preso in giro un bambino abbandonato. Il diritto di cronaca, secondo le famiglie, non può giustificare un simile abuso psicologico. Va bene l’audience, ma speculare così sui bambini è un sopruso che grida vendetta, e che meriterebbe scuse e risarcimenti difficilmente quantificabili.

Su Vita.it sono arrivate anche le reazioni di enti e associazioni. Critico il Ciai: “I due inviati si sarebbero potuti fermare prima e avrebbero reso un grande servizio a tutti noi che da anni ci battiamo perché l’adozione internazionale torni ad essere uno strumento per dare una mamma e un papà ad un bambino che ne abbia veramente bisogno, senza scorciatoie, senza illegalità”.

“Comprare bambini, ad Haiti come in altre parti del mondo, è purtroppo molto facile ed è un bene che questo servizio l’abbia esplicitato e denunciato”, riflette Gianfranco Arnoletti, del Cifa. “Ciò che non mi sta bene è che si sia indugiato in questo modo sul bambino. Cosa ha aggiunto tutto quel passaggio alla notizia ormai provata? Era proprio necessario?”.

“Sono dispiaciuta per ciò che il bambino deve aver provato, sicuramente non era la prima volta”, commenta l’ufficio stampa della Fondazione Rava. “Trovo comunque apprezzabile che le Iene abbiano scoperto il velo su un fenomeno, quello della tratta, che ad Haiti è assolutamente reale e drammatico”.

Guarda il servizio de Le Iene