Lettere al Direttore: “Non vogliamo adottare un bambino di 10 anni”

Direttore,

Ho 47 anni e mia moglie ne ha 39. Lavoriamo ambedue.

Abbiamo partecipato ad un corso informativo presso il vostro ente nel mese di giugno.

Non abbiamo proseguito con voi perché ci era richiesta disponibilità ad adottare un bambino fino a 10 anni di età.

Ci vuole poco per capire che una coppia che lavora non può assumersi il peso di prendersi cura di un bimbo che all’età di 10 anni viene strappato dalla propria terra di origine.

Ma voi sembrate non capire. Su questo argomento siete in continua lotta con i servizi territoriali e con i tribunali.

Mi viene spesso da domandarmi: Fate gli interessi dei bambini o di chi??

Forse sarebbe il caso di pensare di dare in adozione solo i bimbi più piccoli e di aiutare, con le decine di migliaia di euro che ci vengono richiesti, quelli più grandicelli nella loro terra natia.

Invece no….si cerca di obbligare le coppie a fare il passo più lungo della gamba…con risultati spesso tragici.

Tutto questo mi fa pensare……mi fa pensare non molto bene….

Comunque, come ci hanno raccomandato i servizi sociali ed il tribunale, noi non abbiamo ceduto al vostro “ricatto” e non cederemo a quello di nessun altro. Se troveremo un ente che ci possa dirigere verso una meta che sia alla nostra portata, bene, altrimenti resteremo soli…e vorrà dire che lo avrà voluto il Signore.

Saluti E.

Caro E.,

diverse sono le riflessioni che occorrerebbe fare su quanto ha scritto.

Vorrei iniziare raccontandole la storia di una bimba abbandonata per strada dalla propria famiglia all’età di 5 anni, portata in istituto ed adottata a 10 anni.

Alessia (così la possiamo chiamare) è stata caricata in macchina dal padre, è stata fatta scendere davanti ad una banca dove il padre avrebbe dovuto fare un’operazione e lì è stata lasciata: il padre è sparito senza essersi fatto più vedere.

Crede davvero che questa bimba sia stata “strappata” dalla sua terra di origine o che invece abbia trovato una famiglia accogliente che con l’amore sia riuscita a farle superare il trauma dell’abbandono?

Vorrei che Lei potesse parlare con i bambini di 10 anni che sono stati adottati per sentire che cosa dicono, che cosa raccontano e quanto amano i loro genitori adottivi. Cosa pensa che chiedano ogni giorno questi bambini ? Cosa pensa che sperino ogni volta che si apre la porta della stanza dell’istituto in cui si trovano?

E’ davvero convinto che solo ai bambini piccoli debba essere offerta la possibilità di trovare una famiglia e di essere amati?

L’assistenza negli istituti non da affetto e amore.

E’ evidente che occorre porsi in uno stato di disponibilità e di consapevolezza per accogliere questi bambini: non solo quelli grandicelli ma anche quelli piccoli.

Vorrei anche invitarLa sulla base della sua conclusione “vorrà dire che lo avrà voluto il Signore” a leggere in maniera positiva la constatazione della vostra sterilità; il Signore vi ha fatto un dono: la sterilità feconda e vi ha indicato la strada dell’adozione per poter diventare mamma e papà di un bambino non nato da voi.