Lettere al Direttore: «Rimborsi CAI 2010? Pare non ci siano soldi…»

È apparso sul Forum di Ai.Bi. il seguente appello. Si tratta di una lettera che alcune famiglie adottive intendono sottoporre all’attenzione dell’esecutivo presieduto da Mario Monti. Lo pubblichiamo, corredato dalla risposta del Direttore.

Egr. Prof. Sen.
Mario Monti
Presidente del Consiglio Italiano
Palazzo Chigi – ROMA

Siamo alcune famiglie italiane che hanno concluso, per loro fortuna, felicemente le pratiche di adozione internazionale nel 2010 e che, sostenuti anche da parenti e amici, si rivolgono a Lei e al suo Governo su una questione che, crediamo, non possa essere ignorata.

Nel 2010, 3.241 famiglie italiane sono rientrate a casa con 4.130 bambini provenienti da ogni parte del mondo, in particolare dai paesi dell’Est europeo, America Latina ed Africa.

Le coppie che si sottopongono al complicato iter di adozione internazionale provengono all’85%da sofferte e pesanti esperienze di infertilità coniugale. Altri dati, oltre a questi, sono riportati nel Rapporto Annuale della Commissione Adozioni Internazionali, che ha sede proprio dove Lei è insediato, Palazzo Chigi.

I costi di tale percorso, oltre quelli più strettamente psicologici – già altissimi – si suddividono tra quelli sostenuti in Italia, per tutte le fasi preliminari, e quelli sostenuti all’estero che, ultimamente, a causa di sempre maggiori difficoltà che si incontrano negli Stati esteri, stanno lievitando anno dopo anno e comunque, complessivamente si aggirano intorno a non meno di 25/30mila euro.

Dalla finanziaria 2005 è stato riservato un ‘Fondo di sostegno delle Adozioni Internazionali’, finalizzato al rimborso di parte delle spese sostenute per l’adozione di un bambino straniero nel corso dell’anno precedente. Fondo istituito con DPCM 28 giugno 2005.

Dal 2005 si è poi passati al ‘Fondo per le Politiche della Famiglia’, istituito dall’art. 19, comma 1 del Decreto legge 223 del 2006, destinato a finanziare anche il sostegno delle adozioni internazionali.
Dal 2005 sono stati erogati rimborsi fino alle adozioni concluse nell’anno 2009 (DPCM 30/11/2010), mentre per le nostre adozioni concluse nel 2010, sembra, da notizie finora ufficiose che ci sono pervenute, non sia stato previsto alcun fondo.

Sig. Presidente, siamo convinti che l’interruzione della misura frenerebbe lo slancio di tante coppie italiane decise ad adottare, rappresenterebbe una disparità di trattamento tra cittadini ed un’ulteriore, ingiusta penalizzazione nei confronti di tante famiglie italiane che credono nella solidarietà disinteressata e che con enormi sacrifici hanno compensato l’handicap causato dall’infertilità (spesso anche da norme restrittive sulle fecondazioni assistite) pur di coronare la legittima aspirazione di costituire una famiglia completa.

Ci rivolgiamo a Lei, certi di un Suo interessamento e, con l’occasione, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Le famiglie dell’adozione internazionale 2010
7 Gennaio 2012

Carissimi,
con piacere leggiamo della vostra iniziativa. Al di là della notizia – ancora, come dite, non definitiva – non lasciamoci però scappare un dato importante. Il Fondo a cui fate menzione è  sempre stato  un provvedimento di carattere provvisorio, per il quale cioè occorre trovare fondi ogni anno, e comunque limitato alle risorse a disposizione presso la Presidenza del Consiglio; ovvero, finite le risorse, anche chi ne avrebbe diritto resta senza rimborso; come dimostra il comunicato firmato dall’allora Presidente della CAI, all’articolo 3 (comma terzo: “Il rimborso viene erogato nei limiti delle disponibilità esistenti sul capitolo 538 del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri”).
Che cosa ci resta, quando il gettito di queste risorse variabili viene meno? Resta l’agevolazione consistente nella deducibilità delle spese di adozione, pari al 50 percento delle spese sostenute. E resta la battaglia di Ai.Bi. per una razionalizzazione delle procedure adottive che, eliminando sprechi e inefficienze, permetta, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, l’equiparazione del costo tra adozione nazionale e adozione internazionale, ovvero la gratuità: l’abbattimento delle spese e delle attese necessarie per portare a termine l’adozione di un bambino straniero. Le tante coppie che si sono rivolte ad Ai.Bi. nel 2011, motivate e pronte ad affrontare tempi e costi dell’adozione, potrebbero moltiplicarsi se le adozioni internazionali fossero gratuite.

– Antonio Crinò, Direttore Generale di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini

Note: http://www.commissioneadozioni.it/it/rimborso-spese-adottive/comunicato-rimborsi.aspx