Lettere al Direttore: Adozioni internazionali e sgravi fiscali, saranno mantenuti anche nel 2012?

Scrive Giovanni:
Condivido gran parte, se non tutte, le considerazioni di Michele e le risposte del direttore (compresa la “curiosità” relativa ad un paese e/o ad un ente così costoso: da sempre sostengo che la trasparenza degli enti sarebbe meglio indotta anche dal coraggio che gli adottanti potrebbero dimostrare nel fare nomi e cognomi), ma vorrei soffermarmi sul punto dello sgravio fiscale. Perché solo un decimo? Certo, le adozioni dovrebbero essere gratuite, ma in mancanza di tanto la legge italiana prevede ancora oggi che il 50% di tutte le spese sostenute (purché regolarmente certificate dall’ente mandatario) siano deducibili dal reddito imponibile. Non sono un commercialista e forse faccio male i conti ma, guardando le istruzioni del Modello 730 di quest’anno vedo che con un reddito di 100.000 euro si pagherebbero 36.170 euro di Irpef, mentre con un reddito di 50.000 euro si pagherebbero 15.320 euro di Irpef. Se a questi due esempi si applica la cifra massima prevista da Michele (40.000 euro) il reddito imponibile di 100.000 diventerebbe 80.000 euro e pagherebbe 27.570 euro di Irpef (8.630 euro in meno), mentre il reddito di 50.000 diventerebbe 30.000 euro e pagherebbe 7.720 euro di Irpef (7.600 euro, diciamo la metà!).

Non mi sembra poco: il disgusto verso il nostro sistema fiscale lo indirizzerei verso altre destinazioni, che non mancano e lo meritano molto di più.

Se posso permettermi un suggerimento a Michele, facciamo tesoro non tanto dello sgravio fiscale (quale che sia) quanto dell’incalcolabile dono di ascoltare il grido degli “altri nostri figli” che sono rimasti e ricevono farmaci, cibo e vestiario per carità in attesa di incontrare una mamma e un papà.

Caro Giovanni:
il suo calcolo mi sembra corretto. Aggiungo solo una nota: se l’anno prossimo sarà introdotto il paventato taglio del 20% a tutte le agevolazioni fiscali oggi garantite dallo Stato italiano, anche le agevolazioni correnti per le adozioni nazionali subiranno un certo danno. A detrimento della deducibilità del 50%, ora applicabile alle spese di adozione internazionale. Se il piano di riforma sull’assistenza non riuscirà, ne seguiranno tagli indiscriminati e la deducibilità scenderà al 40% circa. Siamo molto lontani dalla gratuità delle adozioni internazionali.

Antonio Crinò, Direttore Generale