Milano, il 27 marzo con “… Ma Dio tace” una riflessione contemplazione sullo scandalo dell’abbandono e il mistero dell’accoglienza

foto-ma-dio-taceSono tante le domande che ritornano nella vita quotidiana di ogni coppia adottiva. Può essere davvero mio figlio un bambino non nato da me? Come può una mamma abbandonare suo figlio? Un bambino abbandonato può ancora avere fiducia nell’amore di nuovi genitori? E può vivere per tanti anni nella speranza di questo incontro? Le risposte sono difficili da trovare nel vissuto di ogni giorno. Per colmare questo vuoto, ogni famiglia che accoglie un figlio proveniente da lontano è chiamata a immergersi in una dimensione diversa. Quella spiritualità dell’adozione che fa della scelta adottiva, meravigliosa forma di accoglienza, una vera e propria vocazione.

Il mistero dell’accoglienza di un minore abbandonato, osservato con gli occhi di ogni giorno si interroga sullo scandalo dell’abbandono, è al centro di “… Ma Dio tace?”, rappresentazione tratta dall’omonimo testo scritto da Marco Griffini, fondatore e presidente di Amici dei Bambini, ed edito da Àncora. A portare in scena la rappresentazione-contemplazione, il 27 marzo, ultimo venerdì di Quaresima, saranno le famiglie della comunità “La Pietra Scartata” di Milano e il coro del Sacro Cuore di Gesù alla Cagnola, presso l’omonima parrocchia milanese di via Plana 45, con inizio alle ore 21.

“… Ma Dio tace?” si presenta come punto di riferimento della spiritualità dell’adozione e come viaggio nella contemplazione. Un’esperienza di riflessione che si propone di diffondere, da un palcoscenico, il grido di Gesù sulla croce: “Padre, perché mi hai abbandonato?”. Un grido che risuona senza risposta, esattamente come quello di milioni di bambini abbandonati nel mondo.

Partendo quindi dalla morte di Gesù, abbandonato dal Padre sulla Croce, la rappresentazione porta alla Sua Resurrezione. L’urlo di Gesù crocifisso, i silenzi, la Sua morte, la scoperta della tomba vuota: queste le quattro scene attraverso le quali “… Ma Dio tace?” porta a scoprire i suoi protagonisti, Gesù in croce, il bambino abbandonato, lo Spirito Santo, la coppia sterile, la mamma che abbandona suo figlio, il papà adottivo. Al centro di tutto ciò c’è il mistero del minore abbandonato, che induce lo spettatore a riconoscere che la salvezza si manifesta “nell’accoglienza, nella donazione di sé fino ad accogliere l’altro totalmente”, secondo l’insegnamento di Gesù stesso: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me”.

Lo spettacolo sarà preceduto da un momento comunitario presso l’oratorio di via Bartolini 46 con l’iniziativa di solidarietà “Una ciotola di riso”. Per tutta la serata sarà predisposto anche un servizio di intrattenimento per i bambini sempre presso lo spazio dell’oratorio.

 

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