Milano. Grande successo al “Bello che fa bene 2016″. Ai.Bi festeggia i suoi 30 anni al servizio dei bambini abbandonati. Leonardo Da Vinci stupisce i 300 ospiti alla Cena di gala

aibi-bb-30-anni-torta-newsLa bellezza salverà il mondo” dice il principe Miškin ne “L’idiota” di Dostoevskij. E prima dello scrittore russo. i filosofi antichi hanno insegnato che ogni essere, per differente che sia, è “unum, verum et bonum”, per continuare con San Bonaventura che aggiunge all’uomo un’altra caratteristica: pulchrum, cioè bello. Fino a Papa Francesco che ha dato speciale importanza alla trasmissione della fede cristiana attraverso la “via Pulchritudinis”: dove non basta che il messaggio sia buono e giusto. “Deve essere anche bello, perché solo così arriva al cuore delle persone e suscita l’amore che attrae” (Esortazione La gioia del Vangelo, n.°167).

Insomma un “Bello che fa del bene”, non a caso proprio il leitmotiv della tradizionale Cena di gala nataliziaIl Bello che fa Bene” che Amici dei Bambini organizza ogni anno a dicembre e che quest’anno ha avuto un valore affettivo ulteriore: i primi 30 anni di vita di Ai.Bi. [nggallery id=71]

Trent’anni nel corso dei quali giorno dopo giorno l’associazione, costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, è sempre stata fedele alla sua mission: prevenire e salvare i bambini dall’abbandono e trovare loro una casa con una mamma e un papà in grado di dare loro una chance di vita.

Un “compleanno” speciale che ieri sera, 05 dicembre, in oltre 300 tra grandi aziende, testimonial e amici affezionati di Ai.Bi è stato festeggiato con grande successo.

Una vera e propria festa che si è svolta nella splendida cornice della sala delle Colonne del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” e che ha avuto come primario tema “Il diritto di essere figlio” . Nel corso dell’evento di solidarietà è stato, infatti, raccontato quanto Amici dei Bambini ha fatto fino ad oggi e i traguardi ancora da raggiungere.

In 30 anni: 3230 bambini sono stati adottati; 60.000 sono le adozioni a distanza; sono stati avviati progetti di cooperazione in 31 Paesi e aperte 18 strutture di accoglienza in Italia; 156 minori sono stati dati in affido o accolti in Casa famiglia; 52 mamme fragili e in difficoltà sono state accolte insieme ai loro figli nelle Comunità Mamma-bambino; 112 i minori accolti in Case per adolescenti e 46 famiglie migranti hanno trovato un tetto nelle Case di prima accoglienza.

Ma non è ancora abbastanza. Per questo Ai.Bi si è fissata altre sfide da vincere: perché finché nel mondo ci sarà anche solo un bambino abbandonato, Ai.Bi non smetterà di lottare. Uno scopo che tutti i presenti hanno condiviso e incoraggiato rinnovando il proprio sostegno all’associazione di Melegnano presente in oltre 30 Paesi nel mondo.

Come ogni anno, anche ieri sera, gli oltre 300 intervenuti hanno preso parte ai due momenti top dell’evento di solidarietà: il cocktail di benvenuto con esposizione di oggetti di lusso e design donati dalle più grandi e famose aziende e la cena di gala con l’asta di solidarietà.

Entrambi i momenti sono stati accompagnati da piatti di altissima cucina…da vero masterchef che ha letteralmente incantato i presenti.

E così tra risultati raggiunti e prossime sfide che Ai.Bi con rinnovato e sempre più convinto entusiasmo porterà avanti, si è conclusa la 15/ma edizione del “Bello che fa bene” dando appuntamento alla prossima edizione. Perché L’abbandono minorile è la quarta emergenza umanitaria del XXI secolo: di fame si muore e si vede di malattia si muore e si vede in guerra si muore e si vede. Di abbandono si muore dentro e non si vede.