Misna. Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani: aumentati i rischi di sfruttamento

misnaRagazze nigeriane e romene buttate per strada. Minori egiziani, bengalesi e albanesi costretti a spacciare. Giovani somali ed eritrei, “in transito” nel nostro Paese, vittime di sfruttamento. Alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani (che si celebra il 30 luglio) continua a mietere vittime. Un fenomeno nascosto e difficile da tracciare che vede come protagonisti i minori stranieri giunti in Italia via mare e via terra, molti dei quali non accompagnati da genitori o parenti.

Un vero e proprio dramma nel dramma: i minori vittima di schiavitù e grave sfruttamento nel mondo sono, secondo le stime, un milione e 200 mila, e di questi uno su cinque è un bambino o un adolescente.

Una realtà tragica, che resta però fortemente sommersa, registrando un numero molto inferiore di casi realmente identificati. Basti pensare che gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di 15.846 vittime di tratta accertate o presunte in Europa, di cui il 15% è un minore. In Italia, sono 1.125 le persone inserite in programmi di protezione e il 7% di loro ha meno di 18 anni. Nel nostro Paese, secondo le stime ufficiali, la tratta di persone costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga.

Nel nostro Paese, la tratta di persone costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga. Il numero dei procedimenti a carico degli sfruttatori, e soprattutto quello delle condanne in via definitiva, rimane però limitato. In Italia, dal 2013 al 2015, sono stati denunciati per reati inerenti la tratta e lo sfruttamento un totale di 464 individui, alla maggior parte dei quali viene contestato il reato di riduzione in schiavitù. Per lo specifico reato di tratta di persone sono stati arrestati più di 190 soggetti di nazionalità prevalentemente romena, albanese e nigeriana. Secondo i dati riportati dal ministero della Giustizia, il 12% degli autori di reati connessi alla tratta e allo sfruttamento sono di nazionalità italiana.