Moldova, dove i bambini sono costretti a crescere troppo in fretta

moldovaUna generazione di semi-orfani nata come effetto della migrazione di massa. In Moldova circa 100.000 bambini sono rimasti praticamente da soli a casa, in seguito al trasferimento dei propri genitori in altri Paesi d’Europa e del mondo. Con gravi conseguenze per loro, per gli insegnanti e per i genitori stessi.

Il problema si presenta in modo particolarmente drammatico all’inizio di ogni anno scolastico, quando le scuole della capitale Chisinau e delle altre città della Moldova si affollano di bambini che vivono quotidianamente senza i propri genitori. Tocca agli insegnanti prendersi tutta la responsabilità dell’educazione di questi minori, che non di rado assumono atteggiamenti aggressivi. Ai docenti si chiede quindi di mantenere un livello molto alto di professionismo, non limitandosi esclusivamente al lavoro di insegnante. A essi tocca anche il ruolo di madre, padre e psicologo. Il tutto per uno stipendio bassissimo, che spesso non arriva neanche a 200 euro al mese. Molti insegnanti non hanno retto e hanno preferito lasciare la scuola.

Il rapporto tra questi bambini e i propri genitori è limitato a qualche videochiamata su Skype. Alcuni di loro si sono trasferiti a Chisinau dove vivono in istituto e devono chiedere somme di denaro ingenti ai propri genitori per pagarsi vitto, alloggio a quant’altro occorre per affrontare la vita. Anche 100 o 200 euro per volta, più volte al mese. Pur ammettendo che i genitori riescano a far fronte a queste spese, resta il fatto che non possono assicurare ai propri figli l’amore tipico di un padre e di una madre. A soffrire di questa situazione sono i genitori stessi, che, a centinaia o migliaia di chilometri dai loro bambini, non riescono a darsi pace. Chiedendosi che ne sarà nei loro figli, tra 10 o 15 anni.

 

Fonte: Bloguri