Papa Francesco: “La scelta dell’adozione e dell’affido esprime una particolare fecondità dell’esperienza coniugale: incoraggio quanti non possono avere figli ad aprire il loro amore”

angelus papa francescoÈ stata resa pubblica e presentata questa mattina l’Esortazione apostolica post sinodale di Papa Francesco “Amoris laetitia” sull’amore nella famiglia. Papa Francesco conclude e corona il lavoro del Sinodo indetto nel 2013 e sviluppato in due successivi momenti: nel 2014 con l’Assemblea sinodale straordinaria e nel 2015 con la XIV Assemblea generale ordinaria. Il testo, ultimato e firmato da Papa Francesco il 19 marzo 2016, è ora inviato a tutti Vescovi del mondo per il bene di tutte le famiglie e di tutte le persone, giovani e anziane, affidate al loro ministero pastorale.

In particolare, Papa Francesco riprende la sensibilità e la consapevolezza del dramma vissuto dall’infanzia che vive l’esperienza dell’abbandono quando non dell’abuso; e nel terzo capitolo indica la scelta dell’adozione e dell’affido quale esperienza in grado di esprimere una particolare fecondità dell’esperienza coniugale (cf n. 82).

È nel cuore dell’Esortazione,il quinto capitolo dedicato all’amore che diventa fecondo, che ritroviamo alcune dei più significativi passaggi dedicati da Papa Francesco al tema dell’accoglienza adottiva e affidataria non senza aver chiaramente posto un chiaro quesito; il Santo Padre è consapevole di come tanti bambini siano rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro e ritiene vergognoso che qualcuno osi dire, quasi per giustificarsi, che sia stato un errore farli venire al mondo.

Che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti? si chiede Papa Francesco (cf n. 166).

Sviluppando il paragrafo dedicato all’amore di madre e di padre, Papa Francesco richiama come ogni bambino abbia il diritto di ricevere l’amore di una madre e di un padre, entrambi necessari per la sua maturazione integra e armoniosa e che rispettare la dignità di un bambino significa affermare la sua necessità e il suo diritto naturale ad avere una madre e un padre. I genitori, uomo e donna, padre e madre, sono cooperatori dell’amore di Dio Creatore e quasi suoi interpreti, mostrando ai figli il volto materno e il volto paterno del Signore (cf n. 172), la medesima chiamata e missione dei genitori adottivi chiamati ad essere cooperatori di Dio Salvatore. Papa Francesco è peraltro consapevole di come il sentimento di essere orfani che sperimentano oggi molti bambini e giovani sia più profondo di quanto si pensi (cf n. 173).

Affrontando il tema della sterilità di molte coppie di sposi, nel paragrafo dedicato alla fecondità allargata, Papa Francesco ricorda come questa situazione comporti sofferenza insieme alla consapevolezza che il matrimonio non sia stato istituito soltanto per la cosiddetta procreazione (cf n. 178). Papa Francesco mentre evidenzia come l’adozione sia una via per realizzare la maternità e la paternità in un modo molto generoso, desidera inoltre “incoraggiare quanti non possono avere figli ad allargare e aprire il loro amore coniugale per accogliere coloro che sono privi di un adeguato contesto familiare. Non si pentiranno mai di essere stati generosi (cf n. 179). Adottare – sottolinea Papa Francesco – è l’atto d’amore di donare una famiglia a chi non l’ha e per il Santo Padre è importante insistere affinché la legislazione possa facilitare le procedure per l’adozione, soprattutto nei casi di figli non desiderati, al fine di prevenire l’aborto o l’abbandono. Coloro che affrontano la sfida di adottare e accolgono una persona in modo incondizionato e gratuito, diventano mediazione dell’amore di Dio che afferma: “Anche se tua madre ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai” (cfr Is 49,15).

Condividendo il pensiero dei padri sinodali Papa Francesco richiama con estrema chiarezza come la scelta dell’adozione e dell’affido esprima una particolare fecondità dell’esperienza coniugale, al di là dei casi in cui è dolorosamente segnata dalla sterilità. A fronte di quelle situazioni in cui il figlio è preteso a qualsiasi costo, come diritto del proprio completamento, l’adozione e l’affido rettamente intesi mostrano un aspetto importante della genitorialità e della figliolanza, in quanto aiutano a riconoscere che i figli, sia naturali sia adottivi o affidati, sono altro da sé ed occorre accoglierli, amarli, prendersene cura e non solo metterli al mondo (cf n. 180).