Park Hyatt e Bocchino. “La ricetta del cocktail della solidarietà? Sarà una sorpresa”

Bocchino fotoEccellenza, solidarietà, eleganza e prestigio: questi gli ingredienti della serata grande evento che si sta preparando e che “andrà in scena” il 17 novembre alla Triennale di Milano. Si tratta dell’evento per eccellenza di Ai.Bi. Amici dei bambini “Il bello che fa bene” a cui grandi firme del design, della moda, della tecnologia, dell’enologia, vip e testimonial della tv daranno ognuno il proprio contributo alla lotta all’abbandono.

Una serata di gala dove lo stile non è in contraddizione con una buona azione: anzi la dimostrazione che le due cose possono sostenersi a vicenda. Tra i grandi ambasciatori del “Bello che fa bene”, Andrea Rella, Park Hyatt Milan, e Bocchino. Abbiamo chiesto loro che ne pensano dell’evento e come si stanno preparando.

 

 

Andrea Rella, Park Hyatt Milan, il Bello che fa Bene è un modo di pensare, un approccio filosofico che raccoglie tutti i protagonisti del Bello, sotto un comune intento di solidarietà. Quanto l’enologia può contribuire al concetto di bello?

 

Da appassionato di opera, non posso non citare Alfredo quando ne La Traviata canta:“Libiam ne’lieti calici, Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora, S’inebri a voluttà”. Il bere è da sempre associato all’età più bella, quella della giovinezza e della bellezza, ma anche della convivialità: questi concetti, a mio avviso, sono imprescindibili tra loro.

 

2)  E’ una serata perfetta per chi crede che una scelta di stile non sia di per sé in contraddizione con una buona azione e che, al contrario, le due cose possano sostenersi a vicenda. Che ne pensate?

 

Siamo assolutamente d’accordo, anzi, il vero stile di un’azienda, ma soprattutto delle persone che ne fanno parte, si manifesta anche in questo: sarebbe riduttivo guardare esclusivamente al profitto, ignorando il benessere della comunità che ci accoglie. Per questo, la nostra casa madre di Chicago ha introdotto da qualche anno il programma Hyatt Thrive, attraverso il quale stimola i dipendenti di tutto il mondo a fare delle azioni concrete a sostegno delle realtà locali. Il tutto senza troppo rumore, senza troppa comunicazione a riguardo.

 

3) Il Bello che fa bene, fiore all’occhiello di Ai.Bi. Amici dei Bambini è una serata di eleganza e prestigio che comprende i prodotti donati dalle più prestigiose aziende del mondo del design, della moda, della tecnologia e una favolosa Cena di Gala. Sarà anche l’occasione per inventare un cocktail speciale per l’evento?

 

Certamente sì! Ma su questo preferisco non anticipare nulla…

 

Dottoressa Bocchino, quando, nel 1898, Carlo Bocchino di ritorno dall’Argentina, decise di creare una piccola distilleria per utilizzare le vinacce del “Moscato di Canelli”, sovvertì con coraggio e lungimiranza le usanze dell’epoca, per dare alla grappa quella nobiltà che prima le era negata dallo stereotipo, che durava da secoli, di distillato poco raffinato, confinato al consumo in osterie di basso profilo.

 

Distilleria Bocchino è stata un’innovatrice nel campo delle grappe, innalzandole al rango “nobile”. Quale è la vostra prossima sfida sul piano umano e professionale?

Sul piano professionale attualmente stiamo sviluppando un progetto che riguarda l’apertura di nuove cantine di affinamento delle nostre grappe. A breve verrà inaugurata la prima cantina e, il prossimo anno, l’intera struttura: uno spazio dove accogliere i nostri clienti che potranno vivere un’esperienza sensoriale di degustazione a tutto tondo, ma non solo, un luogo di relazione e di sperimentazione.

Dal punto di vista umano, la sfida raccolta dalla nostra azienda è stata quella di promuovere un “bere responsabile”, di qualità, fatto per stare in compagnia. Abbiamo trovato nuove forme attraverso le quali proporre i nostri distillati in accompagnamento ad altri ingredienti. Così ci siamo avvalsi della collaborazione di mixologist, lanciando un vero e proprio trend con il progetto “The Show of Taste”, che hanno saputo valorizzare le nostre grappe, proponendo inediti cocktail, elemento essenziale di accompagnamento al pasto, donando nuove sfumature di sapore alle diverse portate.

 

Il Bello che fa Bene è un modo di pensare, un approccio filosofico che raccoglie tutti i protagonisti del Bello, sotto un comune intento di solidarietà. Quanto l’enologia può contribuire al concetto di bello?

Molto, il bello consente di nobilitare i prodotti che offriamo al consumatore. Nella nostra azienda ci confrontiamo con il concetto di bello quotidianamente: per noi è fondamentale la soddisfazione e l’appagamento dei nostri clienti e per questo siamo molto attenti e meticolosi nello sviluppo di nuovi packaging e nella cura delle confezioni. Inoltre, è importante far innamorare a prima vista i nostri potenziali consumatori. Ma il concetto di bello è molto più ampio, è necessario che il contenuto sia altrettanto di altissima qualità.

 

E’ una serata perfetta per chi crede che una scelta di stile non sia di per sé in contraddizione con una buona azione e che, al contrario, le due cose possano sostenersi a vicenda. Che ne pensate?

Sono d’accordo, per fare delle buone azioni sono necessarie delle belle idee che permettano di coinvolgere e stimolare il pubblico. I prodotti di alta gamma e il bello più in generale si trasformano, in questo modo, in strumenti per fare del bene. Credo sia doveroso per le aziende impegnarsi con i propri prodotti in azioni socialmente utili.

 

 Il Bello che fa bene, fiore all’occhiello di Ai.Bi. Amici dei Bambini è una serata di eleganza e prestigio che comprende i prodotti donati dalle più prestigiose aziende del mondo del design, della moda, della tecnologia e una favolosa Cena di Gala. Sarà anche l’occasione per inventare un cocktail speciale per l’evento?

Certamente! Per l’occasione Andrea Rella, Responsabile The Park Bar del Park Hyatt di Milano, ci sorprenderà con dei cocktail deliziosi realizzati con le nostre grappe! Non voglio anticiparvi nulla… sarà una sorpresa!