Perché adottare due bambini e non uno solo?

Sono tornati l’8 febbraio assieme a due fratellini russi di 8 e di 11 anni, dei quali nessuno ha mai accertato il trascorso parentale. «A poco a poco, speriamo che saranno loro ad aprirsi sul loro passato» dice Alba, 44enne mamma dei due piccoli Aleksej e Ivan (i nomi sono di fantasia). Che non hanno dubbi: in Russia si giocava a calcio molto di più. Ma, se è vero che per loro si aggiunge lo stress di una routine tutta nuova, è sicuro che i due si aiutano molto.

L’adozione di Aleksej e Ivan è l’adozione di due fratelli, argomento che a volte può intimorire le coppie. Ma Alba è incredibilmente risoluta: «Mai pensato di adottare un solo bambino», inizia a confidare Alba. «Anzi, abbiamo sempre pensato di adottarne di più, e farli socializzare con tante persone. Siamo entrambi, io e mio marito, provenienti da due famiglie numerose. Insieme, abbiamo in tutto 30 parenti stretti. Il fatto di stare insieme poi lo vedo molto positivo per loro: li aiuta a superare questo momento particolare e a sentirsi meno soli. Addirittura il più grande, quando comunichiamo con loro, ripete al piccolino le parole in italiano e gliele spiega in russo».

Tutto bene quindi in famiglia; il momento di transizione sembra aggiungere dello stress al trasferimento dei due piccolini, secondo Alba. La carta vincente che entrambi possono giocare, però è proprio quella di trovarsi con il fratello. «Ora Aleksej e Ivan si stanno rendendo conto di quanto cambierà la loro vita. In Istituto avevano molto tempo per seguire le lezioni di canto e di musica, potevano giocare a lungo nel campo da calcio. Sentono molto il cambiamento – spiega Alba – ma sono stata felice di adottarli in due, perché vedo che insieme si danno coraggio e forza. E poi è più facile per loro ricordarsi della vita passata e tracciare insieme il loro domani.

Questo mi rincuora, perché al momento del primo incontro non sembravano molto consapevoli che sarebbero entrati in una nuova famiglia. D’altra parte, in Istituto sono stati molto scarni nel darci informazioni su di loro: non si sapeva da quale situazione familiare provenissero. Ora che sono con noi, Sono molto carini: vanno insieme a scuola e si aspettano. A volte si coalizzano contro di noi nel chiederci qualcosa, e si divertono molto quando parlano di noi due! È bello aver capito che ci considerano famiglia a tutti gli effetti».