Rassegna stampa – L’Avvenire: «Meno aborti, più adozioni: proviamoci»

Com’è noto, la Corte Europea di Giustizia ha pronunciato il divieto di brevettabilità delle tecniche che prevedono la distruzione di embrioni. «È embrione umano qualunque ovulo umano fin dalla fecondazione», dichiara la sentenza. Svolta anche da parte della Geron: il 22 novembre scorso, la nota società di ricerca biofarmaceutica sul cancro ha interrotto gli esperimenti condotti su cellule embrionali.

«È il concepimento dunque che dovrebbe rendere fin da subito l’embrione soggetto di diritti». Questo è quanto riporta Lorenzo Schoepflin nell’articolo del giornale L’Avvenire, pubblicato il 5 gennaio 2012. Titolo: Meno aborti, più adozioni: proviamoci. Spunto dell’articolo è il combattivo portale pro-vita statunitense Life-news.com, che, tra i memorabilia del 2011 ha inserito la crescente presa di coscienza sulla realtà dell’aborto, la marcia indietro dell’Amministrazione Obama in tema di testamento biologico e infine i pronunciamenti della Corte UE.

Una nuova coscienza sta sorgendo, favorevole alla vita? È quanto L’Avvenire si augura per il 2012. Ecco alcuni interventi immaginabili, secondo il giornale, per l’agenda pubblica italiana dell’anno appena iniziato: far calare il numero di aborti, attraverso una più stretta cooperazione tra consultori, personale sanitario, associazionismo e sostegno politico (esempio: i fondi regionali, come attuato dalla Regione Lombardia) e mediante una studiata e più diffusa informazione sulle diagnosi prenatali.

Infine, tra gli strumenti realisticamente attuabili, l’articolo contempla espressamente la possibilità di facilitare l’iter che consente di adottare un figlio, cosa che ridurrebbe – sono i termini usati dall’articolo – il «ricorso alla provetta da parte di tante coppie con tutto ciò che ne consegue: minor  numero di embrioni e tutela della salute femminile».