Ratifica Convenzione Aja 1996: siamo a un passo dalla firma?

Dopo la firma della Grecia, l’Italia è rimasta l’ultimo Stato in Europa a dover ratificare la Convenzione dell’Aja del 1996 sulla tutela e la protezione dei minori. Ora sembra che questa vergogna si stia risolvendo.

Finalmente il Parlamento ha smesso di attendere il DDL che il Governo Berlusconi aveva promesso di depositare oltre un anno fa e di cui non si è avuta più notizia.

Dallo scorso novembre sono ripresi i lavori per l’esame dei quattro progetti di legge depositati alla Camera nel 2010 e riuniti per l’esame (N. 3739 On. Volontè, N. 3858 On. Di Biagio ed altri, N. 3906 On. Di Stanislao e N. 3947 On. Schirru ed altri).

La ripresa dei lavori è stata possibile grazie all’intervento risoluto degli Onorevoli Francesco Tempestini ed Enrico Pianetta, che, dinanzi alle dichiarazioni dell’allora Sottosegretario agli Affari Esteri On. Alfredo Mantica, hanno reagito chiedendo chiarimenti sulla posizione del Ministero. Il 2 novembre 2011, Mantica riferiva inspiegabilmente, per l’ennesima volta, di “talune perplessità… circa il recepimento nel nostro ordinamento dell’istituto della kafala”, dichiarazione incomprensibile visto che – va ricordato – risale al dicembre 2010 la dichiarazione dello stesso Governo sulla compatibilità della kafala giudiziale con l’ordinamento giuridico italiano.

I chiarimenti richiesti non sono stati forniti e correttamente i due Onorevoli, compiendo un atto di giustizia verso tanti minori che attendono di vedere riconosciuti all’estero i provvedimenti di tutela in loro favore, diversi dall’adozione, hanno chiesto che si prendesse atto dello stallo del Governo e che si procedesse con esame delle proposte parlamentari già depositate. Il presidente della seduta del 2 novembre, On. Stefano STEFANI, ha dunque rinviato per i pareri delle commissioni competenti.

In esito alle riunioni delle Commissioni in sede consultiva nel mese di dicembre, ad oggi sono stati espressi i pareri favorevoli delle Commissioni I (affari costituzionali) e II (giustizia), mentre la Commissione V (bilancio) per potersi pronunciare è in attesa di un parere tecnico richiesto al Governo, che avrebbe dovuto essere presentato entro il 20 gennaio, ma che non è ancora stato prodotto.

All’ultima sessione di esame in sede consultiva, il 31 gennaio scorso, la V Commissione ha dunque sollecitato il Governo a procedere ai necessari adempimenti in modo da consentire alla stessa Commissione di esprimere i pareri di competenza. Pur non essendo stato fissato un nuovo termine al Governo, l’auspicio è che questo provveda in tempi ridotti, anche perché dopo tale parere si procederà con l’ultimo parere atteso dalla Commissione XII (affari sociali).

Una volta chiusa la fase di esame in sede consultiva si passerà alla discussione in Assemblea per eventuali emendamenti e approvazione.

Sembra che la luce di una nuova vita in famiglia sia vicina per i tanti minori in attesa di protezione e di tutela. Al Governo Monti la preghiera di non replicare l’insensiibilità del precedente Governo.