Come accogliere un bambino proveniente da lontano e soprattutto la sua storia fatta di abbandono e sofferenza? Con “Una scuola aperta all’adozione e all’inclusione”, come recita il titolo dell’incontro in programma mercoledì 29 marzo a Roma, a cura dell’associazione “Genitori si diventa”, una delle organizzazioni aderenti al Care, il Coordinamento delle associazioni famigliari adottive e affidatarie in rete.

L’appuntamento è per le ore 15, nell’aula magna del liceo “Niccolò Machiavelli”, in piazza Indipendenza 7.

L’evento, patrocinato dallo stesso Care e organizzato dalla sezione locale di “Genitori si diventa”, è aperto a docenti e famiglie e approfondirà le tematiche relative all’inserimento degli alunni adottati nel contesto scolastico, il primo – dopo la famiglia – con cui i minori adottati si trovano a doversi confrontare nella realtà che li ha accolti.

Sul tema si confronteranno diverse esponenti del mondo associazionistico, istituzionale e dei professionisti che seguono i minori nel loro percorso di integrazione all’interno del contesto sociale di accoglienza. Dopo la presentazione e i saluti di rito da parte della dirigente del liceo “Machiavelli”, Elena Zacchilli, l’incontro entrerà nel vivo con l’intervento della presidente di “Genitori si diventa” e vicepresidente del Care Anna Guerrieri, che è stata anche correlatrice delle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, elaborati dal ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca nel 2014. A seguire prenderà la parola Germana Paoletti, referente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio che parlerà di diritto allo studio e inclusione. Chiuderà Roberta Lombardi, psicoterapeuta e responsabile del centro ContuttoilcuoreFamiglie – Centro Pro Adozione, che illustrerà il legame tra adolescenza, adozione e apprendimento.

Al termine dell’incontro verrà rilasciato un attestato di formazione.