Russia. Abbandonati e non adottati: il destino dei bimbi con disabilità

GIORNATA_MONDIALE_SINDROME_DOWNIn Russia abbandonare i bambini con patologie è pratica comune. Nel 2013 sono nati 1 milione e 900mila bambini; 623.000 hanno avuto un qualche tipo di problema di salute; 5.757 neonati sono stati rifiutati dai genitori. Nel 2012 il numero dei neonati abbandonati era 6.230. Tra i bambini che vengono più frequentemente abbandonati ci sono quelli nati con la sindrome di Down. Quindici anni fa, veniva abbandonato il 95%, oggi le cifre sono tra il 20% e il 80%, a seconda della regione e città.

Un successo solo parziale, visto che nel 2013 il numero di aborti è aumentato del 130% rispetto all’anno prima. Le mamme di fronte a prognosi prenatali nefaste scelgono di liberarsi dei bimbi che portano in grembo. Sotto accusa la categoria dei medici. Il personale dei reparti di maternità non dà alle donne- è l’accusa di Elena Klochko, un membro del Consiglio di Tutela- il necessario supporto psicologico ed educativo di cui hanno bisogno.

Un’associazione non profit ha lavorato con 1.700 madri russe che avevano già firmato i documenti ad abbandonare i loro figli. Nella metà dei casi, il bambino è stato restituito alla sua famiglia di origine. A dimostrazione che “con il giusto supporto alle neomamme il numero dei minori senza famiglia potrebbe scendere in modo significato”. E invece capita che più della metà delle persone con sindrome di Down in Russia crescano negli orfanotrofi. 

I portatori della sindrome di Down rappresentano una delle più grandi categorie di neonati abbandonati nei reparti di maternità, raramente adottati. Gli orfanotrofi non danno loro l’aiuto necessario o stimoli sufficienti a garantire loro una vita autonoma. Le persone con sindrome di Down sono in grado di frequentare le scuole regolari, imparare un lavoro e vivere in società, ma questi bambini in Russia sono uno stigma per la propria famiglia d’origine. Il pregiudizio diffuso è che a far nascere bimbi con handicap, fisici o psichici, sono soprattutto famiglie di basso livello sociale. La Klochko aggiunge: “Un bambino disabile in una famiglia benestante sarebbe visto come una minaccia per lo stato della famiglia e la reputazione. Ecco perché la società non giudica duramente coloro che abbandonano i bambini disabili”.

“Nel mondo medico, c’è ancora l’idea che il rifiuto di un bambino problematico dà alla madre la possibilità di tornare a una vita piena”, spiega Klochko,”Ma questo è errato. La ricerca ha dimostrato che nel 80% dei casi le madri che abbandonano i loro neonati hanno una serie di problemi fisici e psicologici, in particolare ansia e depressione.”

fonte: Worldcrunch