Salerno, genitori e figli verso il riconoscimento del loro percorso di accoglienza davanti a Gesù abbandonato

benedizione-adozione11L’adozione non è solo un faticoso iter burocratico, articolato tra tribunali e servizi sociali, ma soprattutto un percorso dal forte significato spirituale. È un pensiero condiviso da sempre più coppie adottive che chiedono quindi un riconoscimento ecclesiale al loro percorso di accoglienza. Per questo – dopo le diocesi di Bologna, Venezia, Torino, Milano e Trani-Barletta-Bisceglie – anche l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno ha deciso di accogliere la proposta di Amici dei Bambini e della comunità di fedeli “La Pietra Scartata” di estendere  a tutte le famiglie adottive del suo territorio la possibilità di partecipare alla Benedizione delle Adozioni.

In questo caso, il rito sarà celebrato sabato 23 maggio, alle ore 16 e 30, presso la Colonia di San Giuseppe, in via Salvador Allende 66, officiato dall’arcivescovo Sua Eccellenza monsignor Luigi Moretti.

Le famiglie che intendono prendere parte al rito hanno già vissuto un momento spirituale di preparazione lo scorso 19 aprile. In quell’occasione, l’approfondimento delle tematiche legate alla spiritualità dell’adozione fu guidato da don Francesco De Crescenzo, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, e da don Felice Moliterno, parroco dell’Unità pastorale di Sant’Agostino e Santa Lucia, sempre nella città campana.

Nato come occasione per celebrare comunitariamente l’accoglienza vissuta come “nascita adottiva”, il rito di Benedizione delle Adozioni permette quindi di integrare il percorso civile con un forte significato spirituale: quello del riconoscimento davanti al Signore del proprio percorso di accoglienza.  Con il rito, quindi, genitori e figli possono acquisire la consapevolezza di diventare, attraverso l’adozione, testimoni dell’accoglienza di un bambino senza famiglia al cospetto di Gesù abbandonato. L’adozione, come accoglienza pienamente vissuta nel nome di Cristo, assume così un significato preciso anche davanti a Dio e alla Sua Chiesa.