Senato. Di Biagio (Area Popolare). Il “caso Airone”: “Esiste un meccanismo di monitoraggio e verifica del corretto operato degli enti da parte della CAI?”

aldo-di-biagio1Com’è possibile che nel report del Centro Adozioni della Asl di Brescia sulle adozioni internazionali effettuate nel 2014, tra gli enti autorizzati che hanno “seguito il maggior numero di adozioni” sia presente anche un ente la cui attività era stata limitata, con provvedimento della Commissione Adozioni Internazionali, al 30 settembre 2013? Se lo chiede il senatore Aldo Di Biagio che, mercoledì 20 maggio, ha presentato a Palazzo Madama un’interrogazione su questo tema  al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il riferimento è ad Airone Onlus, ente a cui la Cai ha revocato l’autorizzazione a operare con conseguente cancellazione dall’albo degli enti autorizzati. Di Biagio chiede quindi se il governo “intenda verificare la sussistenza della ipotetica violazione dei provvedimenti della Cai” da parte di Airone Onlus e  “quali siano gli attuali meccanismi di monitoraggio e verifica del corretto operato degli enti” da parte della Commissione. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione (Atto 4-04000).

 

DI BIAGIO – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute. –

Premesso che a quanto risulta all’interrogante:

l’ultimo report annuale del Centro adozioni della Asl di Brescia, relativo alle attività e ai dati delle adozioni del 2014, contiene i dati afferenti alle procedure di adozione internazionale seguite dagli enti autorizzati nel 2014 sul territorio di riferimento;

alla luce del suddetto report, tra gli enti autorizzati che hanno “seguito il maggior numero di adozioni”, è indicato anche l’Airone onlus, a cui la Commissione delle adozioni internazionali (CAI) aveva revocato l’autorizzazione ad operare con conseguente cancellazione dall’albo degli enti autorizzati, con una delibera del 19 marzo 2013;

a tali elementi va ad aggiungersi il fatto che la CAI, in conseguenza della suddetta revoca, ha inteso prendersi in carico le pratiche avviate presso l’ente, relative a mandati conferiti precedentemente allo stesso;

tale comportamento della Commissione è stato ufficializzato nella delibera del 12 luglio 2013, nella quale veniva legittimato il prosieguo fino al 30 settembre 2013 delle attività dell’ente, limitatamente alle procedure già avanzate o depositate presso le autorità straniere competenti;

essendo tale delibera precedente alle date che, nel report citato, vengono riferite alle procedure adottive seguite dall’ente “Airone”, sorge la necessità di verificare che i dati del Centro adozioni della Asl di Brescia non rivelino una violazione della revoca, con conseguente illegittimità della procedura adottiva portata avanti dall’ente e, a quanto pare, conclusa dallo stesso;

questa anomalia, qualora confermata, apparirebbe sintomatica di una condizione di confusione che sembra condizionare la gestione della CAI ed il rispetto delle sue indicazioni da parte degli enti presso di essa accreditati;

tali anomalie peraltro, potenzialmente sfociabili in violazioni di delibere di un organo della Presidenza del Consiglio dei ministri, quale la CAI, rischiano di compromettere anche la percezione della validità e della affidabilità delle istituzioni da parte della società civile, ed in primis dalle coppie interessate ad una adozione,

si chiede di sapere:

se si intenda verificare, attraverso gli organi competenti, la sussistenza della ipotetica violazione dei provvedimenti della CAI da parte del citato ente accreditato;

quali siano gli attuali meccanismi di monitoraggio e verifica del corretto operato degli enti da parte della CAI.

 

Fonte: Senato