Siria. Agenzie umanitarie Onu, appello per un’emergenza che si aggrava

Siria-guerra200Anestesia collettiva. Sembra questa la malattia terribile che sta colpendo l’Occidente, distratto da una crisi economica e più ancora valoriale che lo sta facendo sprofondare in un’abulica indifferenza verso tutto ciò che accade nel resto del mondo.

Un mondo tormentato da guerre e povertà. Un’emergenza che si aggrava di ora in ora e che le Nazioni Unite denunciano senza posa, cercando di destare le membra appesantite del mondo opulento, affinché promuova corridoi umanitari facendo pressioni sulle parti coinvolte nel cruento conflitto.

“Un anno fa, in qualità di leader di agenzie delle Nazioni Unite che lottano per far fronte al crescente impatto umano della crisi siriana, diffondemmo un appello urgente a nome di milioni di persone la cui vita e il cui futuro sono appesi a un filo. Allora dicemmo: basta, ora basta! Quell’appello e’ stato in gran parte disatteso. La guerra si inasprisce in molte aree. La situazione umanitaria si deteriora giorno dopo giorno. E per i civili rimasti nella città di Aleppo e nella città vecchia di Homs, così come in altre parti del paese teatro di violenti scontri, sembra che il peggio debba ancora venire”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta le agenzie umanitarie dell’Onu.

Solo nella città di Aleppo – prosegue la nota -, almeno un milione di persone necessita ora di urgente assistenza umanitaria, dopo l’intensificazione dei scontri nelle ultime settimane. Un milione e 250.000 persone hanno bisogno di cibo nella città di Aleppo e nelle zone rurali di quel governatorato”. Ancora, “bombardamenti aerei, razzi, mortai e altri attacchi indiscriminati massacrano donne, uomini e bambini innocenti”.

Ad Aleppo si segnala poi che ora ci siano solo 40 medici a fronte di una popolazione di 2,5 milioni di persone – una volta erano più di 2.000 – e scarseggiano le scorte di medicinali. La città è accerchiata. In tutta la Siria, sono oltre 9,3 milioni le persone colpite da questo conflitto, entrato nel suo quarto anno. In stretta collaborazione con le organizzazioni non governative nazionali e internazionali, le agenzie umanitarie stanno facendo tutto il possibile per salvare vite umane e alleviare le sofferenze “anche con grandi pericoli, e a costo di sacrifici, da parte dei nostri colleghi sul campo”.

E ancora l’appello si rivolge a “tutte le parti di questo brutale conflitto affinché si prendano azioni urgenti per permettere l’accesso umanitario incondizionato a tutte le persone in stato di bisogno, usando tutte le strade disponibili attraverso le linee del fronte in Siria o attraverso i suoi confini; togliere gli assedi sui civili, al momento imposti da tutte le parti, come quelli che isolano parti di Aleppo, della città vecchia di Homs, di Yarmouk, di East Ghouta, di Moadhamieh, Nubl e Zahra; porre fine agli indiscriminati bombardamenti e lanci di granate sui civili da parte del governo e dei gruppi dell’opposizione oltre alla fine di tutte le altre violazioni del diritto umanitario internazionale”.

Amici dei Bambini è impegnata in molti villaggi e campi profughi siriani, dove offre supporto alle famiglie e sostegno medico alle vittime della guerra. Per sostenere i progetti di Ai.Bi. in Siria, clicca qui.

 

Fonte: (Asca)