Tirana. “Riuscirà a portare una speranza ai bambini di strada schiavi dei loro genitori?”

Francesco-Albania200Domenica 21 settembre Papa Francesco si recherà a Tirana per il suo primo viaggio internazionale nel continente europeo. Il viaggio del Pontefice nella terra di Madre Teresa  è sicuramente un evento storico, che riempie di gioia e nello stesso tempo di speranza il popolo albanese. Si tratta della seconda visita di un papa in Albania, dopo quella di Giovanni Paolo II, giunta a pochi mesi dalla caduta del regime comunista per incoraggiare il popolo dopo un tempo di dura prova.

Papa Francesco arriverà in una terra trasformata e in grande ripresa economica; per questo chiederà ai cristiani cattolici albanesi di essere attenti a non perseguire le strade del guadagno facile e ricorderà che la Chiesa autentica è quella che sa risorgere dalle proprie ceneri, mantenendosi legata alle sofferenze della croce e convinta che la strada della sofferenza ha davanti a sé la gloria della Risurrezione. La sensibilità e l’attenzione del Papa per i poveri ha suscitato da parte di tutto il popolo albanese, anche  confessioni religiose, una grande simpatia verso la sua figura, che ricorda molto la semplicità e la vicinanza al povero della loro connazionale Madre Teresa. Tra coloro che attendono con trepidazione Papa Francesco c’è anche Dardana Bushati, che con Ai.Bi. collabora dedicando la vita ai bambini abbandonati, trovando per loro famiglie che li accolgano come figli.

Come vive l’attesa della visita papale una persona che ha dedicato il suo lavoro alla ricerca di una famiglia per i bambini abbandonati?

Per mia fortuna anche se ero una bambina, ho avuto l’occasione di essere presente anche quando è venuto in Albania Papa Giovanni II negli anni ’90. A quel tempo non capivo molto cosa stesse accadendo, perché la religione per noi era una cosa negata; solo dopo il comunismo abbiamo cominciato ad praticare le religioni di appartenenza, riscoprendo la fede. Ho vissuto una grande emozione nel momento dell’elezione di Papa Francesco, una gioia che mi dava speranza per tutto il mondo e non solo per i cattolici. E l’interesse per il nuovo Papa è stato manifestato anche dalle persone di altre confessioni religiose. Quando è comparso dal balcone di piazza San Pietro il nuovo Papa, è stata un’esplosione di simpatia e speranza.

In questi giorni, camminando per le strade di Tirana mi emoziono a vedere i cartelloni che riportano le frasi del Papa, come “Voglio visitare l’Albania, un Paese che avuto molte sofferenze!” La sua visita è una benedizione per il popolo albanese, a me personalmente dà la forza di sperare ancora di più e la tranquillità di portare avanti la mia missione di assicurare ai bambini abbandonati il diritto di essere figli. Anche nelle situazioni difficili. Quando c’è la buona volontà non manca mai la speranza per trovare una famiglia ad un bambino abbandonato. Insieme alla coppia italiana che sta adottando un bambino albanese proprio in questi giorni, parteciperemo alla messa che il Papa celebrerà domenica 21 settembre.

Cosa vorrebbe che il Papa dicesse a riguardo durante la sua visita?

Esempio più unico che raro, in Albania convivono pacificamente 4 diverse confessioni religiose. Siamo un paese modello dal punto di vista dell’accoglienza, per questo vorrei che il Papa invitasse il mondo a prendere esempio dal popolo albanese e ad accogliere in ogni famiglia un bambino abbandonato.

Cosa vorrebbe dire lei al Papa sull’infanzia abbandonata in Albania?

Vorrei che Papa Francesco desse il compito alle Autorità albanesi di assicurare un futuro ai bambini di strada che hanno i genitori ma versano di fatto in uno stato di abbandono peggiore di quello dei bambini orfani. Questi bambini sono schiavi, prigionieri di genitori biologici che non si curano di loro e non avranno mai una vita diversa da quella che stanno vivendo attualmente.