La spiritualità dell’adozione. La Diocesi di Torino invita le famiglie a benedire l’arrivo del proprio figlio adottivo

benedizione21L’adozione di un figlio si configura come risposta alla chiamata di Dio che desidera dare casa a ogni bambino che viene al mondo, senza dimenticare mai quelli a cui la vita ha tolto l’amore di un padre e di una madre. Sono sempre di più le famiglie adottive consapevoli di questo e che, pertanto, chiedono di poter sancire spiritualmente un gesto che ha valore non solo dal punto di vista civile, ma anche cristiano. Per celebrare davanti al Signore l’accoglienza di un figlio adottivo, la Diocesi di Torino invita tutte le famiglie del territorio che, di recente o in passato, hanno accolto un bambino a partecipare al rito di Benedizione delle Adozioni e al percorso di preparazione a questo importante appuntamento.

Anche la Diocesi di Torino, quindi, ha accolto la proposta di Amici dei Bambini di benedire l’arrivo di un figlio adottivo, affiancando il percorso civile dell’adozione con un cammino spirituale che culminerà proprio nel rito di Benedizione.

Quest’ultimo avverrà domenica 22 gennaio, nel corso della Santa Messa delle ore 16, nella parrocchia di Santa Maria Regina Mundi, nel Comune di Nichelino. A celebrare il rito sarà il parroco don Mario Aversano, responsabile diocesano della Pastorale Familiare.

Sarà lo stesso don Mario a incontrare le famiglie in occasione di due appuntamenti di conoscenza e confronto organizzati con lo scopo di gustare insieme il significato vocazionale dell’adozione. Il primo dei due incontri è previsto per venerdì 25 novembre, alle ore 21, al Punto Familia di via Casalis 72 a Torino, dove sarà disponibile anche un servizio di baby sitting a cui i genitori potranno affidare i figli più piccoli. Da qui inizierà per le famiglie un percorso di approfondimento della spiritualità dell’adozione che proseguirà anche oltre il rito del 22 gennaio. La Diocesi infatti organizzerà, presumibilmente nel mese di febbraio, una serata aperta a tutta la comunità cristiana per riflettere sul tema dell’accoglienza attraverso la testimonianza di famiglie adottive e affidatarie.

Entusiasta dell’iniziativa don Mario Aversano che, come sottolinea il coordinatore regionale di Ai.Bi. in Piemonte Sergio Bertoldo, “ha voluto sapere e capire come si potesse rendere il rito un momento di testimonianza di tutte le famiglie adottive della Diocesi, facendolo diventare un appuntamento annuale nel programma della Pastorale diocesana”. L’idea è quella di celebrare il rito ogni anno in una parrocchia diversa, a partire da quella di Nichelino di cui don Mario è parroco. “Le famiglie che intendono aderire – annuncia ancora Bertoldo – potranno incontrare sia noi coordinatori regionali che lo stesso don Mario per comprendere il valore del rito ed è previsto anche un momento di formazione per i figli più grandicelli, affinché anche loro possano sentirsi pronti”.