Valentina Griffini: “L’adozione internazionale, progetto di cooperazione per eccellenza, sia di competenza del Ministero degli Esteri”

cooperazione-internazionaleLa nuova cooperazione non può dimenticare l’adozione internazionale. Lo ha sottolineato con forza Valentina Griffini, responsabile dell’Area Estero di Amici dei Bambini, con il suo intervento nel corso del convegno “La sussidiarietà nella cooperazione internazionale. Nuovi scenari, nuovi strumenti, nuovi attori”. Il seminario – organizzato dall’Associazione delle Organizzazioni non governative italiane, dal Forum Terzo Settore e da CoLomBa.Cooperazione Lombardia, in collaborazione con il Comune di Milano – si è svolto nella mattinata di venerdì 21 novembre a Palazzo Reale, a Milano.

“L’adozione internazionale è il progetto di cooperazione per eccellenza”, ha spiegato Valentina Griffini, intendendo questa forma di accoglienza familiare come il primo e fondamentale strumento di lotta alla più grave forma di ingiustizia a cui può andare incontro un bambino, l’abbandono.

Alla luce di questo, l’adozione internazionale non può più non essere di competenza del ministero degli Esteri. Il dicastero con sede alla Farnesina, infatti, è ora definito “Ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione internazionale”,  e deve occuparsi anche di adozione internazionale. Una necessità varie volte rimarcata da Ai.Bi. nel corso degli anni, soprattutto alla luce della grave crisi che sta colpendo l’istituto dell’adozione.

Concentrando l’attenzione sul tema del convegno, la responsabile Area Estero di Ai.Bi. ha denunciato come “allo stato attuale manchi una sussidiarietà verticale e orizzontale dell’adozione internazionale”. Il principio di sussidiarietà, così importante nella lotta alla povertà e all’emarginazione – principali obiettivi di ogni progetto di cooperazione – necessità quindi di un’ampia garanzia anche nell’ambito dell’accoglienza familiare dei minori abbandonati, “affinché l’adozione internazionale non sparisca del tutto.

Il convegno milanese ha poi voluto rimarcare l’importanza del non profit nel panorama della cooperazione internazionale, anche a seguito della recente approvazione della legge di riforma del settore. L’apporto del non profit – spesso caratterizzato da scarse risorse, ma soprattutto da grande volontà e professionalità – è infatti fondamentale nel fornire solide basi al percorso di innovazione al quale la cooperazione dovrebbe avviarsi. Possibilmente senza tralasciare la complessa realtà dell’adozione internazionale. Tra gli intervenuti al seminario, si segnala in particolare la presenza dell’onorevole Lia Quartapelle, coordinatrice dell’Intergruppo parlamentare sulla Cooperazione internazionale.