Venezia, domenica 11 dicembre la Benedizione delle Adozioni. L’accoglienza celebrata davanti al Signore riporta un bambino abbandonato a una vita d’amore

benedizione“Tu sei nostro figlio. Noi ti accogliamo nel nome di Gesù per generarti alla vita nell’amore”. Con queste parole, che racchiudono tutto il senso della spiritualità dell’adozione, le famiglie adottive del Patriarcato di Venezia sanciranno cristianamente il loro gesto di accoglienza nei confronti di un bambino abbandonato divenuto loro figlio. Un’occasione che verrà offerta alle famiglie del territorio della diocesi veneziana domenica 11 dicembre, con la Benedizione delle Adozioni. Il rito sarà celebrato nel corso della Santa Messa officiata da don Danilo Barlese, vicario episcopale per la Pastorale degli Sposi e delle Famiglie, alle ore 11 nella chiesa del centro pastorale “Cardinale G. Urbani”, in via Visinoni 4/c, a Zelarino.

Per il terzo anno consecutivo, dunque, l’ufficio diocesano per la Pastorale degli Sposi e della Famiglia del Patriarcato di Venezia, in collaborazione con le associazioni Ai.Bi. Amici dei Bambini e La Pietra Scartata, invitano tutte le coppie che hanno accolto un figlio in adozione a celebrare spiritualmente e comunitariamente un gesto che ha valore non solo dal punto di vista civile, ma anche cristiano.

L’adozione, infatti, non è solo un pezzo di carta, un passaporto o un atto giuridico con timbri e marche da bollo. È soprattutto “un atto di fede così sconvolgente, capace di ‘generare’ amore”. Un significato spirituale adeguatamente espresso dalla formula che, anche domenica 11 dicembre, i genitori adottivi reciteranno al fianco dei loro figli nel momento culminante della celebrazione: “O Dio, fonte della vita, è nel nome di Gesù che noi accogliamo questo figlio che non abbiamo generato, Nel Suo nome noi lo riconosciamo come nostro figlio accogliendo Te in lui…”.

La Santa Messa sarà seguita dal pranzo che vedrà nuovamente protagoniste tutte le famiglie che hanno partecipato alla Benedizione delle Adozioni, che così sottolineeranno ulteriormente come il rito sia da intendere come un gesto ecclesiale e comunitario che accompagna e sostiene la scelta adottiva delle famiglie dandone visibilità attraverso un momento diocesano di incontro, di preghiera e di festa.

La celebrazione di domenica 11 dicembre porterà a compimento un percorso spirituale iniziato il 26 novembre con un incontro di catechesi e preparazione al rito sul tema “Accogliere nel Suo nome: un’esperienza familiare dal rilievo comunitario”, nel corso del quale le famiglie adottive hanno avuto una prima occasione di incontro e confronto spirituale sul senso cristiano dell’accoglienza.

 

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