Vuoi adottare un minore dalla Bielorussia? Portalo in vacanza

bielorussiaL’adozione internazionale in Bielorussia passa per le vacanze pre-adottive. Che, in questo caso, si realizzano sotto forma di viaggi terapeutici o “programmi solidaristici di accoglienza” come sono definiti dalla Direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione. Il Governo di Minsk, infatti, considera come requisito necessario e fondamentale, affinché un bambino bielorusso venga adottato da una coppia italiana, il fatto che il minore abbia trascorso un periodo di affidamento temporaneo con la stessa famiglia, proprio nell’ambito di un progetto di risanamento.

Le vacanze terapeutiche si svolgono solitamente nel periodo estivo o in quello natalizio e comportano la permanenza di minori provenienti prevalentemente da Ucraina, Bielorussia e Federazione Russa presso famiglie italiane. Si tratta di una pratica avviata nella seconda metà degli anni 80, in seguito alla tragedia nucleare di Chernobyl. Da allora, numerose associazioni italiane organizzano questi soggiorni terapeutici nel nostro Paese per bambini provenienti dalle aree più colpite dalle radiazioni nucleari, nell’ambito di progetti di accoglienza autorizzati dalla Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Per quanto riguarda la Bielorussia tale fenomeno è stato oggetto di ulteriore regolamentazione tramite l’accordo bilaterale in materia tra il governo di Minsk e quello italiano risale al 10 maggio 2007.

Accade spesso che un minore venga ospitato per più anni consecutivi dalla stessa famiglia. Facile immaginare, quindi, che si possa instaurare un rapporto di affetto reciproco tra bambino e famiglia. Da qui l’intuizione delle autorità bielorusse che hanno autorizzato la possibilità di trasformare questa forma di accoglienza temporanea in definitiva.

La regolamentazione di questa procedura che porta dai viaggi terapeutici all’adozione risale sempre al 2007, con l’approvazione del “Regolamento sulle adozioni internazionali e sull’affido e tutela internazionale dei bambini” che prevede la possibilità di adozione di minori orfani sociali accolti da famiglie italiane attraverso progetti di risanamento. La collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione di Minsk, competente in materia di adozione per la Bielorussia, e l’italiana Commissione per le adozioni internazionali è stata poi rinnovata negli anni successivi. I dati più recenti dicono che nel 2012 sono stati 11.438 i minori bielorussi accolti in Italia per vacanze terapeutiche: un dato in flessione rispetto agli anni precedenti (erano 15.279 nel 2009), ma che mantiene la Bielorussia al primo posto, tra i Paesi che inviano i loro bambini in viaggio di risanamento in Italia. Un viaggio che può trasformarsi quindi in accoglienza definitiva: una “strategia vincente” soprattutto per i minori più grandi per cui si fa fatica a trovare una famiglia. Molte coppie adottive, spesso, hanno timore di ritrovarsi, di punto in bianco, genitori di un bambino già grande che, a sua volta, si trova a doversi confrontare per la prima volta con una nuova cultura, una nuova lingua e con il sentirsi figlio. La possibilità di conoscersi prima di dire un sì definito all’iter adottivo è quindi di fondamentale importanza. E il provvedimento adottato dal governo bielorusso va proprio in questa direzione.