Sostegno a Distanza Progetto: vorrei sapere come sostenere un campo profughi di Idlib, in Siria

Cari amici di Ai.Bi.

in questi giorni sto leggendo articoli sconcertanti sulla Siria. L’incubo della guerra in quella terra tanto martoriata non sembra aver fine. Non bastavano i combattimenti, le bombe, i morti e gli sfollati, ora c’è anche la pandemia. Vorrei tanto dare il mio contributo per aiutare i bambini e le loro famiglie in Siria e ho letto che voi ve ne occupate. In che modo si può sostenere il campo di Idlib in Siria?

Alessandra

 

Cara Alessandra,

grazie per averci scritto e per la sua sensibilità nei confronti della Siria, una terra che ci sta tanto a cuore e che ha tanto bisogno di aiuto.

Dal 2013 Amici dei Bambini opera nel Paese per garantire la sicurezza alimentare alla popolazione e fornire supporto psicologico ai bambini vittime del conflitto.

Davanti a un quadro così cupo, noi di Ai.Bi., grazie al supporto di istituzioni e famiglie italiane, cerchiamo di contribuire al miglioramento delle condizioni di bambini siriani e le loro famiglie, ma la strada è ancora molto lunga e molto in salita.

Grazie al Sostegno a Distanza Progetto, riusciamo a garantire beni di prima necessità per i bambini, come coperte, vestiario, scarpe, alimenti per neonati, presidi medico-sanitari; spazi protetti di sollievo e di gioco (ludoteche) per i bambini che vivono nei campi profughi e non frequentano più la scuola; interventi di supporto psicosociale per minori e famiglie; pane quotidiano alla popolazione di Idlib e alle famiglie sfollate.

In sei anni abbiamo raggiunto oltre 61 mila bambini insieme a quel che resta delle loro famiglie attraverso interventi di prima e seconda emergenza nelle aree di Idlib, Aleppo e Homs.

Ma c’è ancora tanto da fare.

Trovandoci tra le organizzazioni che ancora operano nella provincia di Idlib, nella zona a nord ovest della Siria, abbiamo implementato un progetto di sicurezza alimentare in collaborazione con il nostro partner storico Kids Paradise, con un forno fisso e uno mobile che hanno garantito il pane a più di 30 mila persone, tra cui 18 mila sfollati interni.

Qualche mese fa, inoltre, abbiamo lanciato il progetto di sussistenza alle donne capofamiglia, una iniziativa che supporterà, attraverso la costruzione di 120 serre, la coltivazione di ortaggi e, grazie alla distribuzione di 480 capi di bestiame a 120 famiglie, la produzione e lavorazione di derivati animali. Per garantire la sostenibilità dell’azione, esperti del settore (ingegneri agricoli e veterinari) con un’ottima conoscenza del contesto locale, si occuperanno di provvedere alla formazione iniziale di 240 donne beneficiarie, offrendo loro competenze e conoscenze sia sul piano teorico sia pratico.

L’intervento di Ai.Bi. assume una maggiore importanza in questo specifico momento storico, dove in aggiunta agli orrori della guerra le famiglie di Idlib devono fare i conti con gli effetti del Covid-19, che oltre a mettere a repentaglio la salute dei più deboli sta anche peggiorando le loro già precarie condizioni economiche. Per assicurare la salute e la sicurezza dei beneficiari e dello staff, Ai.Bi. applica le più rigide procedure di disinfezione, igiene e protezione come raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e dai protocolli umanitari internazionali.

Il nostro supporto alle famiglie vulnerabili di Idlib rimane un obiettivo fondamentale della nostra missione, nell’auspicio che le parti in conflitto e tutte le altre coinvolte, trovino al più presto un accordo di pace.

C’è bisogno, quindi, dell’aiuto di tutti. Se anche lei volesse dare il suo contributo, potrà sostenere i progetti di Ai.Bi. tramite il Sostegno a Distanza. Con 25 euro al mese potrà fare qualcosa per questi ragazzi e queste famiglie della regione siriana di Idlib. Pertanto, cara Alessandra, decidendo di attivare un Sostegno a Distanza in Siria potrà davvero darci un aiuto concreto e continuativo.

Grazie ancora per averci scritto e per tutto quello che potrà fare. E si ricordi che siamo a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda. Ci scriva alla mail sad@aibi.it o sulla chat del sito Sostegno a Distanza.