Mese: Giugno 2015

Mario Re: “Quel fagottino strappato all’autocompattore mi ha fatto scoprire un esercito di neonati fantasma”. Ecco com’è nata la prima culla della vita a Palermo

In 30 anni di “primariato” alla guida del reparto di Rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Civico” di Palermo, è stato spesso a “contatto” con quel limite sottile che separa la vita dalla morte. Ha spesso sperato e pregato per i suoi pazienti e ringraziato il Signore per il miracolo al quale assisteva ogni qualvolta un suo paziente riapriva gli occhi uscendo dal coma. Ma nulla in confronto a quell’emozione di quando ha accolto tra le sue mani quella neonata, gettata poche ore prima in un cassonetto dei rifiuti e strappata a morte certa, per una manciata di minuti. Da lì è nata la prima culla della vita a Palermo e nel Sud Italia.

Pagamenti in nero: perché la CAI non obbliga gli enti a certificare i bilanci?

Sono un’aspirante madre adottiva. Ho letto con interesse la notizia del protocollo firmato dalla Commissione per le adozioni internazionali con l’arma dei Carabinieri. Tuttavia ho un dubbio: se l’obiettivo fosse davvero la trasparenza, perché la Cai non obbliga semplicemente gli enti autorizzati a certificare i bilanci? Risponde Antonio Crinò, Direttore generale di Ai.Bi

Bello che fa bene estate 2015. Dalla Mercedes Smart agli occhiali da sole Pucci: ogni prodotto raddoppia il suo valore”

“Paghi uno e prendi due” propone il consumismo scaltro o ancora “Approfitta di questa offerta…e risparmierai…” o ancora “Fuori tutto a prezzi stracciati”. Tutti slogan pubblicitari che rispondono alle leggi del commercio. Ma nessuno di questi può salvare la vita di un bambino destinato alla solitudine. Quello che invece è possibile con il “Bellochefabene”, l’evento solidale dell’estate 2015 promosso da Ai.Bi., Amici dei Bambini.

Verso il Sinodo sulla famiglia: “La realtà dell’adozione va valorizzata e approfondita”. Meno male che c’è Francesco!

Qualcuno che abbia ancora a cuore l’adozione internazionale c’è: è la Chiesa, impegnata a incoraggiare e promuovere in prima persona l’accoglienza dei bambini abbandonati. Lo dimostra l’Instrumentum Laboris predisposto in vista del Sinodo sulla famiglia convocato da Papa Francesco dal 4 al 25 ottobre 2015. Il documento recepisce e amplia quanto già approvato dai padri sinodali in occasione dell’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi che si è tenuta nel 2014. Il IV capitolo dell’Instrumentum Laboris, dedicato al tema “Famiglia, generatività, educazione”, comprende un punto appositamente riferito all’adozione e all’affido.

Il secondo appello dei genitori di Valeriy. “Possibile che in Italia non ci sia una famiglia che voglia adottare il fratello di nostro figlio?”

E’ stato lui a chiedercelo. Guardando la foto di quel fratello mai conosciuto, da cui è stato separato alla nascita, ci ha detto: ‘Mamma, papà per favore trovatelo’ e portatelo qui”. A parlare è  Cristina (nome di fantasia), mamma adottiva di Valeriy, un bambino dell’Europa dell’Est di 7 anni, arrivato in Italia da circa 2. Pensava di potersi buttare alle spalle gli anni passati in istituto, i ricordi di un’infanzia rubata: abbandonato dalla sua mamma biologica alla nascita, non ha mai conosciuto l’affetto di una famiglia. E soprattutto non ha mai saputo di avere due fratelli, affidati ad un istituto diverso dal suo. Ignorando così l’uno l’esistenza degli altri.