Mese: Gennaio 2016

Famiglia più accogliente 2015. Griffini (Ai.Bi.) “Con i Siano vince la FAMIGLIA: riuniti tre fratelli e sfatato il falso mito del bambino più grandicello”

Come si mangia in 2 si mangia in 5. Avranno pensato questo i Siano, la “Famiglia più accogliente del 2015”, quando hanno detto il sì più importante della loro vita: quello ai 3 fratellini brasiliani. Perché non importa quanti soldi si guadagnino o se la casa sia abbastanza grande, o quanti e quali sacrifici bisognerà fare. Quello che è davvero importante è strappare alla solitudine e all’abbandono 3 bambini. Restituire loro il diritto di essere figlio, di essere amati, accuditi, coccolati, confortati nei momenti di scoramento e incitati nelle difficoltà.

E’ di Sarno (Salerno) la “Famiglia più accogliente del 2015”. Elia e Michele, entrambi 31 anni adottano 3 fratelli, da 11 a 4 anni “Non potevamo dividerli: abbiamo riunito la loro famiglia”

Elia e Michele sono due ragazzi di 31 anni insieme da quando ne avevano 21. Sono due ragazzi molto “comuni” non hanno nulla di straordinario, lei è estetista e lui fa il postino ma ciò che disarma è proprio l’autenticitàSognavano una famiglia numerosa e soprattutto fin dalle prime telefonate sentivano nei loro cuori che i loro bambini li stavano aspettando in Brasile: Gabriela, Bruno e Alexandre, rispettivamente di 11 anni e due gemelli di 4 anni. Sono loro, i Siano, la “Famiglia più accogliente del 2015”, un riconoscimento che Ai.Bi. assegna ogni anno a ridosso del 21 gennaio, anniversario di fondazione dell’Associazione.

Aiuta chi aiuta: la catena dell’amore accogliente

Comunque in questi casi la gente è dispostissima a dare quello che ha, ho un’amica che ha avuto in affido un neonato e sparsa un po’ la voce tra le mamme del paese e limitrofi si è trovata sommersa di roba. Perfino latte artificiale, perché alla fine c’è anche quella che lo compra ma poi cambia marca ecc. Ecco tanta gente non se la sentirà di fare affido ma un aiuto lo dà..poi certo di sicuro non è giusto che in comunità sia tutto pagato e le famiglie si arrangino, ma comunque è da tener presente che si può chiedere una mano.

Adozione nazionale. “Per la piccola Giulia cerchiamo una famiglia con dei fratellini più grandi”

Una famiglia: una mamma, un papà e dei fratelli più grandi che possano farle da guida e da punto di riferimento. Questo potrebbe salvare la piccola Giulia che ha “fame” di amore e soprattutto di relazioni stabili. Perché Giulia, nonostante la sua tenera età  (appena 2 anni), ha già sofferto la solitudine ma siamo ancora in tempo per recuperare e farle dimenticare cosa voglia dire l’abbandono e l’assenza di una mamma.