Mese: Marzo 2016

Adozione internazionale. Perché alcuni bambini si mettono a piangere quando devono lasciare l’istituto?

Nel nostro percorso di avvicinamento all’adozione, abbiamo avuto modo di confrontarci con altre famiglie adottive. In più di un caso ci è stato detto che spesso i genitori si trovano in difficoltà nell’avere a che fare con bambini che faticano a integrarsi nella loro nuova famiglia perché sono rimasti affezionati, paradossalmente, all’istituto. – Risponde Cristina Legnani (nel ritratto)

Riforma delle adozioni. La maggioranza concorde: “Non c’è fretta”. Il ddl destinato a un binario morto per evitare scontri nel governo

“Al centro mettiamo il bene dei bambini che aspettano negli istituti”. È iniziata con queste parole del capogruppo alla Camera Ettore Rosato l’assemblea dei deputati del Partito Democratico di mercoledì 2 marzo. In quella riunione sono stati compiuti i primi passi concreti verso un progetto di riforma della legge sulle adozioni.

A Pane e Olio la nuova era dell’accoglienza nel segno della Nave Dolce

Il regista Daniele Vicari è stato l’ospite dell’incontro di Pane e Olio del 2 marzo nella sede romana di Ai.Bi. Dialogando con Marzia Masiello di Ai.Bi. Roma, lo storico del cinema Raffaele Rivieccio e il direttore del Social World Film Festival Giuseppe Alessio Nuzzo, Vicari ha parlato del suo film “La Nave Dolce”, che racconta dell’arrivo in Italia di migliaia di migranti albanesi a bordo della nave Vlora: quell’8 agosto 1991 iniziava la nuova era della migrazione e dell’accoglienza nel Mediterraneo. Leggi la news

Se tornassi indietro pregherei per un decreto più ampio. Adottare tre bimbi è una scelta bellissima

Adottare tre bimbi è una scelta bellissima e molto coraggiosa. sicuramente richiede molte molte energie, molto tempo da dedicare a loro, una dedizione assoluta e anche una buona disponibilità economica, senza contare che un aiuto da zii e nonni potrebbe rivelarsi prezioso!! però.. che meraviglia tanti occhietti che ti guardano, tante braccine che vi abbracciano e che si abbracciano tra loro…se tornassi indietro pregherei x un decreto più ampio e farei una scelta diversa. ma col senno di poi si Sa che è tutto più facile.

Sei figli, un affido, tre adozioni e una quarta ai nastri di partenza…dalla Bolivia al Kosovo all’ Italia, la parola d’ordine è una sola: accogliere sempre e chiunque.

La felicità ha trovato casa e si è accomodata per bene a casa De Bonis, come ben dimostra questa foto, con i sorrisi e le espressioni gioiose di Chiara, Igor e dei loro sei figli. Anzi, c’è ancora posto. E presto o tardi è probabile che su quel divano si sieda un fratello o una sorella in più.  “E’ vero, saremmo felicissimi di accogliere un altro bambino, magari grandicello – dicono Chiara e Igor, che abitano a Bolzano e sono testimoni odierni di #iosonoundono – : leggiamo sempre la rubrica ‘Figli in attesa’ sul sito di Ai.Bi e non riusciamo a darci pace del fatto che tanti bambini, oltre ad aver subito l’abbandono, anche in ragione della loro età o di un problema di salute, rischino di venire dimenticati e non trovare mai famiglia”.

Adozioni. Rdc. Comitato Genitori Rdc: “Viviamo nel silenzio più assoluto da parte delle istituzioni, soli e abbandonati a noi stessi”

Tornano a scrivere i 40 genitori adottivi del Congo che da oltre 2 anni aspettano invano i loro figli regolarmente adottati ma che ancora non hanno lasciato il Paese africano. E il dolore non è solo questo: quello che li attanaglia maggiormente è non avere alcuna notizia e segnale da parte delle istituzioniIl non essere considerati e degnati di alcuna attenzione a differenza invece di quanto accade negli altri Paesi d’Europa e del mondo dove le istituzioni costantemente tengono aggiornate le famiglie.

Messina. Etica e responsabilità sociale: Chiesa, politica e società civile per andare oltre la sfiducia nelle istituzioni

Chiesa, politica e giornalismo uniti per confrontarsi su due temi che investono la società odierna e interessano in prima linea anche le realtà del volontariato: l’etica e la responsabilità sociale. Sarà proprio questo il titolo del convegno in programma al Palacultura di Messina venerdì 4 marzo, a partire dalle ore 17.

Commissionare un figlio? Meglio adottarlo

Nichi Vendola e il suo compagno canadese hanno appena ottenuto un bambino da una madre «surrogata». Il caso, inevitabilmente, ha riacceso la questione sui diritti del piccolo, che non può scegliere. Ma soprattutto interroga le nostre coscienze sulle migliaia di orfani che anche in Italia vivono, abbandonati, tra case famiglia e comunità. Sull’argomento torna Stefano Zecchi sul numero di Panorama in questi giorni in edicola.