Chi sono i veri bambini del “limbo”?

Ho sempre pensato che i “bambini del limbo” fossero quelli che vivono negli istituti, nelle comunità. Quelli in attesa, magari da anni, di una famiglia che li accolga ma che non arriva mai…
Ma da quando ho iniziato un’accoglienza di affido questa idea si è modificata: sono loro i bambini del limbo!
Perché questi bambini sono SOSPESI tra due realtà: quella della famiglia d’origine, che per mille problematiche non può prendersi cura di loro; e quella della famiglia affidataria, che prova a fargli vivere quella serenità di cui hanno bisogno.
E in mezzo a queste due famiglie c’è un giudice che non comprende l’importanza di salvare questi bambini da famiglie, a volte, non in grado di crescerli.”
Nella mia esperienza vedo questo bambino che ha un disperato bisogno d’amore ma non sa come fare per richiederlo e, quindi, è arrabbiato con quella donna, che non è stata capace di amarlo, e di conseguenza anche con me.
È un bambino che non sa se si può fidare di un’altra donna,  che poi chissà se rimarrà per sempre o se sparirà come ha fatto la mamma e l’educatrice della comunità. Così, su questa nuova figura “vomita” tutto il suo malessere.

Vive sospeso. O, meglio, si adatta a questa nuova realtà, ma sempre in allarme perché ha paura che tutto questo possa di nuovo svanire, scomparire, scoppiare come una bolla di sapone.
Allora trascorre questo tempo in modo ambivalente: un giorno si lascia andare a questo nuovo amore, il giorno dopo è incazzato con questo amore.
Sono bambini ai quali è chiesta una fatica non indifferente: fidati di queste nuove persone, ma non ti dimenticare di quelle vecchie.
Quindi un cordone ombelicale che con grande difficoltà prima o poi verrà reciso!

Vivono in questo limbo, in questo tempo di speranza, in questa incertezza, in questa ansia, in questo non trovare pace, in questa attesa che qualcosa possa verificarsi…
“Con i bambini capirsi è semplice. Quando ti prendono per mano, hanno già scelto di fidarsi di te”.