Cambogia: Phnom Penh, bambini lavoratori!

Il direttore del Ministero degli Affari Sociali, Sorn Sophal, ha recentemente rilasciato un’intervista sul tema del lavoro minorile in Cambogia.

Il numero dei bambini che vendono libri e oggettistica o che chiedono l’elemosina nelle zone turistiche, dovrebbe diminuire grazie all’azione di contrasto operata dal Ministero.  Ci saranno agenti in tutti i distretti di Phnom Penh che controlleranno che i bambini non lavorino, spiegando a loro e alle famiglie che data la loro etá dovrebbero studiare. La legislazione sul lavoro in Cambogia e’ debole ed ha ignorato per troppo tempo la presenza di bambini di etá compresa tra i 7 e i 14 anni attivamente coinvolti in attivitá lavorative. Con una percentuale pari al 52%, circa 1,4 milioni di bambini, in termini assoluti, sono costretti a lavorare. Il settore dove sono maggiormante impiegati é quello agricolo, entrando cosí a contatto con pesticidi e prodotti chimici dannosi per la salute. Anche gli altri settori d’impiego, come ad esempio quello industriale, presentano pericoli e rischi per la salute dei bambini. Si deve inoltre considerare che i bambini che lavorano in strada sono esposti al rischio di essere vittime di abusi sessuali da parte di adulti, molto spesso turisti.

I bambini, le donne e le minoranze etniche e indigene rappresentano le categorie piú vulnerabili nel mondo del lavoro e, soprattutto quelle meno tutelate. 
L’auspicio é quello che il Governo, in accordo con le organizzazioni internazionali e  nazionali che operano nel settore, adotti misure realmenti efficaci al fine di contrastare questo gravissimo problema.