Il nostro augurio per il 2012: che non vi siano più madri e padri mancati

Quest’anno il nostro augurio è un po’ particolare. Purtroppo, nel corso del 2011, non è trascorso giorno che non ricevessimo, da parte delle coppie che hanno iniziato il cammino adottivo, il racconto delle loro preoccupazioni, delle difficoltà e delle assurdità cui andavano incontro durante i vari passi dell’iter. Una volta lo psicologo; un’altra l’assistente sociale; un’altra ancora il giudice del Tribunale per i minorenni…

Vorremmo allora augurarci che, per il prossimo anno, possa radicalmente cambiare l’atteggiamento di chi è chiamato per legge a decidere dell’idoneità di una coppia. Riusciremo mai a far capire che una coppia, che si sente già pronta ad essere padre e madre di un bambino non loro, non va selezionata ma accompagnata, come la più preziosa risorsa, verso l’incontro con il loro figlio?

Maria e Salvatore sono una coppia di coniugi che ha vissuto nella propria carne la via crucis della procedura adottiva e che, alla fine, ha rinunciato a proseguire. Ma non hanno perso del tutto la speranza. Hanno lanciato un appello a tutti i futuri genitori, perché nessuno perda la fiducia: i bambini abbandonati hanno bisogno di noi. 

 

APPELLO DI UN PADRE MANCATO


…Come padre, sarò zero
.

Ma solo legalmente.

Sono stato padre come capo scout.

Padre con i miei undici nipoti.

Sono padre quando conforto e consolo un amico.

Riesco a essere padre, a volte, anche con mia Moglie.

Per la legge italiana non lo sono, non lo sarò.

Unica legge che in Europa ancora dà mandato a un Tribunale per stabilire l’idoneità di una coppia.

Quando, invece, l’idoneità è nel cuore.

Per i burocrati e i professionisti del settore, non sarò padre.

Ci hanno dimostrato che non conoscono il senso di tante parole:

Dignità, Lealtà, Umorismo, Gioco, Capacità di Mettersi in Discussione, Autorevolezza, Ascolto.

Umanità.

Guarda caso, tutte parole che aiutano ad essere padre.

Nel mondo animale, spesso i cuccioli che perdono i genitori vengono curati dagli altri membri del gruppo, naturalmente e senza forzature.

In una coppia non arrivano bambini.

Si comincia a interrogarsi, a guardarsi dentro, a valutare la voglia, l’impegno, le forze, le capacità e i propri sentimenti.

E si prende la decisione di adottare.

Questo, a una giurisprudenza di buon senso, dovrebbe bastare.

Se i due non sono dei criminali,
se stanno bene insieme,
se possono garantire un po’ di benessere…
…che altro si va cercando?

Se si sottoponessero alle stesse forche caudine, se si valutassero le coppie naturali con lo stesso implacabile criterio…

Quante coppie credete che sarebbero riconosciute,

come loro dicono, “Idonee”?

Altri avranno avuto altre, migliori esperienze.

Ma la nostra ci porta a pensare che, a fronte di una realtà odierna pesantemente (è vero) più complicata dei tempi passati, giurisprudenza, burocrazia e sistema tutto intero sanno solo impazzire.

E perdere qualsiasi buon senso.

A voi che leggete, due cose oso chiedere:

Siate diversi.  Ascoltate.

Siate persone.  Prendete coscienza.

 

APPELLO DI UNA MADRE MANCATA

Se mi aveste ascoltata, sapreste che sono già stata madre.

Madre di mia madre, che ho imboccata, lavata, cullata, protetta e tenuta per mano, sorridendole sempre con lo strazio nel cuore, perché lei doveva proseguire il suo viaggio altrove.

Ho provato a dirvelo…

In ogni essere umano esistono, impressi nella memoria genetica, non solo lo slancio alla riproduzione ma, ovviamente, anche la genitorialità ancestrale, altrimenti la specie umana non sarebbe potuta giungere fin qui.

Mi avete negato persino questo…

Ho avuto la fortuna di imparare da esperti l’educazione dei bimbi, mentre lavoravo in una scuola materna accudendo bimbi che, divenuti bellissimi ragazzi, abbraccio ancora oggi.

Nemmeno questo vi ha interessato…

Posso essere l’ultima delle donne, posso avere tanti difetti, ma il dolore che provo davanti a questo sistema, che mi impedisce di togliere almeno una piccola vittima dal mondo dalla sofferenza,

mi lacera.

Prego, come ho sempre pregato per tutte le persone in difficoltà. Ne ho passate tante nella vita, ma quei dolori toccavano soprattutto me, non creature indifese.

Come può un essere umano, di fronte a certe situazioni, continuare a credere nelle istituzioni?

Siamo già tutti vessati da mille paure e problemi, generati da follie burocratiche.

Ma siamo adulti: qualcuno si è occupato di noi, qualcuno ci ha voluto bene e ci ha insegnato come affrontare l’avventura della vita, dandoci anche delle speranze.

È lacerante solo immaginare un sistema che possa pensare che dei piccoletti stiano meglio se abusati, affamati, soli, impauriti, anziché con dei genitori “imperfetti”.

Scusate…

Mi sapete dire chi è il genitore o l’essere umano perfetto ?

Con cuore di madre, vi supplico di smettere di aggiungere dolore al dolore, strazio allo strazio.

Vi imploro di aiutare chi fa una scelta d’amore,
anziché mortificarlo e bloccarlo con la forza della legge.

Vi prego di ascoltare con un minimo di rispetto umano chi
avete di fronte, prima di negare una vita migliore ad un bimbo.

Chiedo a tutti di diffondere queste tristi verità, di parlarne, di testimoniare.

Perché l’amore per i bambini è l’eredità più grande che possiamo lasciare a questo pianeta e al futuro.

(Tratto da Quello che nessuno dice sulle adozioni e come affrontarle al meglio: link a http://www.forumaibi.it/forumdisplay.php?106-Il-Libro-Bianco)