Messico: scoperto un fai-da-te delle adozioni internazionali

GUADALUPE – Giustizia è fatta: la Polizia messicana chiude un circuito poco chiaro di adozioni internazionali fai da te. Ha spiccato nove mandati d’arresto e concluso 15 interrogatori, mettendo la parola fine ad alcune temporanee sparizioni di minori avvenute nel Paese, sotto il pretesto di campagne fotografiche anti-aborto.

Nella cittadina di Ajijic, Guadalupe, l’ispettrice Blanca Barron ha guidato le investigazioni. Il 9 gennaio scorso la squadra della Barron ha ricevuto da parte di una giovane mamma la rivelazione di alcuni noleggi di bambini, avvenuti sotto il pretesto di una campagna solidale. Secondo le ricostruzioni, giovani madri tra i 15 e i 22 anni, seminalfabete e prive del certificato di nascita dei figli, venivano avvicinate da esponenti di un gruppo, guidato dalla donna G. B., con la proposta di partecipare assieme ai figli a sessioni fotografiche di sensibilizzazione contro l’aborto.

Alle ragazze veniva richiesto di registrarsi come madri single (o ragazze-madri) e veniva offerto un compenso in denaro, dopo di che i figli erano portati fuori casa e se ne perdevano le tracce per settimane. Ciò che avveniva di nascosto era la consegna dei figli a coppie irlandesi che non provavano vergogna a procurarsi un bambino in modalità non consentite dalla legge. Sono 30 i genitori aspiranti rispediti in patria dalle forze dell’ordine. I bambini sono stati fatti tornare in famiglia, su di essi non sono state rinvenute tracce di maltrattamenti.

La Polizia ha chiuso un fenomeno almeno ventennale. Tale era la durata, secondo la squadra investigativa, di questo genere di sottrazioni di minore ad Ajijic. Stando alle esternazioni della cittadinanza, erano già quattro anni che nell’area si assisteva all’arrivo di irlandesi. Sono andati in carcere i titolaripadre e figlio – della Lopez y Lopez Asociados, l’agenzia locale il cui logo compariva nelle carte firmate dalle madri per la custodia temporanea dei bambini.