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Gabicce 2015. Province di Bolzano e Trento: “Così cerchiamo di promuovere e sostenere l’adozione”

In attesa di strategie nazionali, il futuro dell’adozione  internazionale è nelle mani di chi in essa crede. In Italia ci sono enti locali che fanno scuola. Sono diverse le realtà virtuose che stanno davvero cercando di supportare con ogni mezzo il settore, convinti che dare una famiglia a un minore in difficoltà è il più grande atto di giustizia che si possa compiere.

Care: questi i criteri per essere nominati rappresentanti delle famiglie adottive nella Commissione Adozioni Internazionali

Chiarezza e trasparenza nei criteri per la designazione dei rappresentanti delle associazioni familiari a carattere nazionale da nominare nella Commissione Adozioni Internazionali. Le chiede il Care in una lettera inviata al premier Matteo Renzi in seguito alla pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio del 13 marzo 2015.

Adozioni internazionali. Costi elevati e poco sostegno: In tre anni dimezzati gli arrivi

Eravamo i migliori, dopo gli Stati Uniti. Sul fronte delle adozioni internazionali rappresentavamo un modello. E a un certo punto, dal 2008 al 2011, mentre gli altri Paesi già risentivano della crisi (la Norvegia è crollata del 90% in dieci anni), per l’Italia cominciava un quadriennio da record con una media di quattromila adozioni l’anno. Gli ultimi dati, non ufficiali, ci aprono uno scenario diverso.

L’inserimento scolastico di un figlio adottivo: come evitare che diventi un percorso a ostacoli?

Nostra figlia adottiva sta per avere un fratellino: a breve  accoglieremo un altro bambino, anch’egli africano, di 7 anni. Abbiamo paura che il suo ingresso a scuola diventi un vero e proprio “calvario” come è successo con quella che tra poco sarà sua sorella.  Come possiamo aiutare il nostro futuro figlio a evitare di imbattersi nelle stesse difficoltà? – Risponde Marco Griffini (nel ritratto)