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Quanto siamo esigenti nei confronti di un bambino abbandonato: vogliamo sempre di più!

Si rinnova anche per il mese di febbraio la preziosa preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie, una proposta delle famiglie della comunità La Pietra Scartata che per tale iniziativa si ritrovano il primo sabato di ogni mese coinvolgendo le proprie parrocchie, i gruppi e le comunità locali.


Con particolare riferimento alla spiritualità dell’accoglienza adottiva e affidataria, insieme a 5 intenzioni per la preghiera del Santo Rosario, viene offerto un breve commento al Vangelo proposto dalla liturgia per domenica 3 febbraio 2019 (Lc 4,21-30).

Il commento e le preghiere che accompagnano il brano del Vangelo di Luca sono per il mese di febbraio curate da Jussara, Renata e Giovanni Solfrizzi del Gruppo Famiglie della regione Lombardia.

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dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,21-30)

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Commento

Perché Gesù dice: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato»? Perché si annuncia come colui che è venuto a portare la buona Novella, Gesù si trova infatti nella sinagoga di Nazareth, il villaggio dove è stato allevato e dove era tornato all’inizio della sua predicazione in Galilea. Lì sceglie di leggere e commentare il testo di Isaia che parla di poveri, carcerati, ciechi e oppressi (Is 61,1-2).

In nome di Dio, Gesù prende posizione in difesa della vita del suo popolo e, con le parole di Isaia, definisce la sua missione: annunciare la Buona Notizia ai poveri, proclamare ai prigionieri la liberazione, ridare la vista ai ciechi, restituire la libertà agli oppressi …

Per rimanere legati al nostro caro tema dell’accoglienza, dell’adozione e dell’affido, possiamo dire che Gesù prende subito una posizione anche in difesa dei bambini abbandonati, soli, o in difficoltà familiare. Gesù scandalizza perché ci invita all’accoglienza degli ultimi, ma la gente, la “sua” gente, non vuole accettare la sua proposta, addirittura lui stesso viene escluso e cacciato malamente dalla città dove è cresciuto e dove tutti lo conoscono fin da bambino. Quanto attuale è questo brano del Vangelo!

Proprio perché lo conoscono non lo riconoscono! Pretendono che si manifesti con dei segni come ha fatto nei paesi dove si era fermato precedentemente. Anche noi lo cerchiamo spesso e non sempre lo riconosciamo. Cerchiamo di riconoscerlo negli occhi dei nostri figli, nella loro sofferenza, nelle grandi difficoltà che la vita non smette mai di metter loro davanti e guardando la luce che Gesù ci riflette attraverso di loro vediamo proprio il dolore che Lui ha provato nell’allontanamento dalla sua gente.

Anche noi spesso vogliamo vedere dei segni: non ci basta sempre e solo amare i nostri figli, facciamo progetti su di loro e ci aspettiamo che li realizzino, che stiano bene in salute, studino, lavorino e siano felici sempre, che ricambino il nostro amore. Questi non sono, però, gli unici segni che il Signore ci manda attraverso di loro: dobbiamo imparare a riconoscerli anche tra le pieghe della vita quotidiana, nelle piccolissime cose, nei cambiamenti positivi che hanno fatto nascere in noi da quando sono entrati nella nostra vita. Che siano adottati, o in affido, o nati dal nostro corpo i nostri figli sono il più importante “segno” che il Signore poteva darci per la nostra vita. E soprattutto, nella quotidiana contemplazione dei nostri figli, il Signore ci chiama ogni giorno a lasciarci scandalizzare dall’accoglienza, a testimoniare e spenderci sempre, con tutte le nostre forze, perché tutti i bambini soli vengano accolti. Dobbiamo fare nostro il programma di Gesù.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Santissima

«… nessun profeta è ben accetto nella sua patria»: Signore, anche i nostri figli erano gli ultimi nella loro patria, ma come te non hanno perso la speranza e ce li hai donati rivelandoti a noi attraverso di loro; aiuta tante famiglie che cercano il tuo volto a trovarlo negli occhi dei bambini abbandonati accogliendoli come figli.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Signore, insegnaci a portare un abbraccio e un sostegno, come Maria con Santa Elisabetta, alle mamme sole e in grande difficoltà, affinché anche i loro figli possano crescere nell’amore.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Ogni nascita porta amore e pace, anche nelle condizioni più difficili. Signore, fa che ogni bambino già nato e non ancora divenuto figlio possa abbracciare al più presto una mamma e un papà che lo accolgano anche come un segno miracoloso nella loro vita.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Preghiamo per tutte le coppie che non riescono a farsi “scandalizzare” dall’adozione: Signore, accompagnale nel tuo programma di salvezza degli ultimi, affinché scoprano la meraviglia dell’amore di un figlio non partorito nella carne ma generato nell’amore con tutto il cuore.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel Tempio

Preghiamo per tutti i bambini e i ragazzi fuori famiglia e in difficoltà familiare: l’affido temporaneo permette loro di crescere e di crearsi una vita più serena imparando l’amore e il senso della famiglia. Signore, sostieni tutte quelle famiglie che si dedicano con tanto amore, anche se con fatica, all’accompagnamento nella vita di questi bambini e ragazzi.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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