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Cos’è l’Adozione a Distanza? “Una prima e bellissima intuizione di Dio”

“Chi sono io per te, che ti ricordi di me?”. La misteriosa presenza di un altro, che il bambino non sa dove sia né chi sia, ma che comunque ha una preoccupazione particolare proprio per lui, apre al bambino adottato a distanza un orizzonte fino a quel momento sconosciuto.

Recentemente, su questo sito, si è parlato di una spiritualità del Sostegno a Distanza. In un precedente articolo si ribadiva come il professor Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, abbia spiegato che “il Sostegno a Distanza, con la sua specificità, differenzia la donazione dal dono. La donazione è un oggetto. Il dono è una relazione interpersonale. Il primum movens nel Sostegno a Distanza è il rapporto con l’altro”.


Sulla medesima linea si situa la riflessione che segue, scritta da Luis Sisto, responsabile della cooperazione internazionale per Ai.Bi. – Amici dei Bambini.

Nel 1999 seguivo un progetto finanziato dalla Fondazione Kellogg nelle bidonville della mia città, Buenos Aires. Avendo conosciuto direttamente quella realtà, ho invitato degli amici a prestare attività di volontariato un sabato al mese. Principlamente le attività si esaurivano nel recarsi alla mensa popolare di questo quartiere, dopo averlo preventivamente comunicato. A quel punto i bambini venivano e organizzavamo dei giochi e, dopo, una bella merenda.

Alcuni bambini ci chiedevano da dove venissimo. Una volta abbiamo pensato che, forse, quando alcuni di loro sarebbero diventati grandi, si sarebbero potuti chiedere: ‘Chi erano quelli che venivano a accompagnarci, perché lo facevano?’. La gratuità non può non destare una domanda. Alcuni cercano di interpretare, non comprendono come si possa fare qualcosa senza aspettarsi qualcos’altro in cambio. Come dice un adagio, ‘tutti si muovono per qualche interesse’. O, citando un principio giuridico, ‘l’azione è la misura dell’interesse’.

Montale dice che tutto è il segno di qualcos’altro. Don Giussani fornisce, al riguardo, un’immagine bellissima. Parafrasandolo: se una donna arriva a casa e vede un mazzo di rose, immediatamente dopo averne ammirato la bellezza si domanda: “Chi le ha inviate?”. Non sarebbe umano non farsi questa domanda. Tutto, dunque, ci rimanda a qualcosa. E in questo possiamo vedere una metafora che partendo dalla nostra vita ci fa domandare da chi viene tutto icò che riceviamo. Si potrebbe dire che è una domanda ‘religiosa’ che re-liga, che cerca di trovare il collegamento tra ciò che si ha ricevuto e chi lo dà. E, quando Lo si riconosce, si citano questi passi: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,/ la luna e le stelle che tu hai fissato,/che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,/il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal. 8, 4-5)

Ecco la similitudine con l’Adozione a Distanza. La misteriosa presenza di un altro, che il bambino non sa dove sia, ma che ha una preoccupazione particolare per lui, che vuole donare a quel bimbo una soddisfazione. Non a tutti, ma proprio a lui: per piccola che sia, una lettera con il suo nome… che meraviglia scoprirsi menzionato!

‘Chi sono io per te, che ti ricordi di me?’. Tutti questi misteriosi e generosi ‘altri’, che accompagnano ognuno di questi bambini, permettono loro la percezione, il porsi quella domanda che rimanda a una prima e bellissima intuizione di Dio.

Luis Sisto
Responsabile Cooperazione Internazionale
Ai.Bi. – Amici dei Bambini



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..