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Siamo chiamati a sanare la ferita dell’abbandono, ma sono poche le famiglie accoglienti

Nel primo sabato del mese di dicembre si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie. Commento e preghiere sono a cura di Maria ed Enrico Gallozzi (La Pietra Scartata, Comunità della Regione Campania). Prega insieme a noi, sabato 5 dicembre alle ore 21.00 su Facebook

Vangelo secondo Matteo (Mt 9,35-10,1.6-8)


In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Il commento

Questa pagina del Vangelo di Matteo sottolinea che gli Apostoli sono il prolungamento di Gesù, il Maestro infatti trasmette loro i suoi poteri: guarire ogni malattia ed infermità.

Perché Gesù non vuole compiere da solo la sua missione.

Egli chiama anche tutti noi a collaborare con Lui, ad essere protagonisti e non semplici spettatori.

È da Lui che ci viene la carità che seminiamo nei solchi spesso aridi delle vicende umane.

In particolare, Lui ci ha chiamati a sanare quella ferita dell’abbandono che accompagna i nostri figli.

Siamo diventati i collaboratori di Dio nel loro percorso di salvezza.

Ma Gesù non si ferma qui. Il nostro gesto da solo non basta! Egli ci chiede di pregare perché “la messe è abbondante ma gli operai sono pochi”. Quindi non dobbiamo mai smettere di pregare affinché altre coppie, altre famiglie sentano la Sua chiamata a rendersi disponibili all’accoglienza di un minore abbandonato affinché possa rinascere figlio.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine

Preghiamo per tutti i bambini abbandonati affinché non perdano la speranza di poter essere accolti da una mamma ed un papà e rinascere come figli.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Preghiamo per tutti coloro che accolgono un bambino abbandonato affinché possano riconoscere come figlio quel bambino nato all’altro capo del mondo.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Preghiamo per i figli adottati che spesso si pongono domande sul loro passato cui nessuno è in grado di rispondere. Affinché possano riconoscere con serenità i loro genitori adottivi ed accettare la loro nuova nascita.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Preghiamo per le coppie sterili affinché comprendano di essere chiamati ad una missione importante determinata dalla fecondità del cuore.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio

Preghiamo per tutte le famiglie affinché si aprano all’accoglienza adottiva o affidataria perché la messe è abbondante e gli operai sono pochi.

Il Rosario per i bambini abbandonati verrà recitato in diretta sulla pagina Facebook officiale de La Pietra Scartata domani, sabato 5 dicembre, alle ore 21. Per seguirlo vi invitiamo a collegarvi attraverso questo link: https://www.facebook.com/lpsLaPietraScartata



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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