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Adozione. Qualcuno da lassù ha guidato le nostre decisioni… così il nostro “sì” ha salvato Den

La scelta di adottarlo è stata “la più giusta della nostra vita, fatta non per colmare qualche nostro vuoto, bensì per riempire tutti i vuoti della vita di Den”.

 Quanti sono i bambini abbandonati nel mondo?

Quanti di loro sono stati rifiutati dai propri genitori a causa di malformazioni e patologie? Questi bambini non hanno diritto ad una famiglia? Troppo spesso sono lasciati soli al proprio destino.

Sarebbe stato lo stesso anche per Den, bimbo cambogiano che oggi è un adolescente felice di 16 anni se all’età di 3 anni (e 9 kg) non avesse conosciuto quelli che sarebbero poi divenuti i suoi genitori…

Alessia Guerrieri, in un articolo su Avvenire ne racconta la storia:

La storia d’amore tra Den e i suoi genitori: Giuseppe, cardiologo emodinamista e sua moglie Monica, infermiera, comincia nel lontano 2008, quando Den aveva solo 3 anni.

Qualcuno da lassù ha guidato le nostre decisioni…

Lo avevano conosciuto in un orfanotrofio in Cambogia. Durante una visita medica del piccolo, Giuseppe non aveva dato molte speranze di vita al bambino. La sua era una grave cardiopatia, racconta Monica ad Avvenire: “ma poi quella notte per quella diagnosi così netta non ha dormito. Così il giorno successivo siamo tornati con grandi difficoltà nell’orfanotrofio di Den, ad oltre 200 chilometri da dove eravamo noi a Takeo, per farlo venire in Italia e dargli una speranza e continuo a credere che qualcuno, da lassù, abbia guidato questa decisione”.

Den arrivo in Italia per essere operato a Roma, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Inizialmente tutti gli esami sconsigliavano di sottoporre il piccolo all’operazione, perché troppo pericolosa. Poi finalmente il via libera: “Tutto è stato più chiaro quando quel bimbo, appena risvegliatosi dalla terapia intensiva – scrive Avvenire –  ha pronunciato quattro semplici lettere dal suono dolce: ‘Papà ”.

La scelta di adottare Den, sottolinea Monica è stata “la più giusta della nostra vita, fatta non per colmare qualche nostro vuoto, bensì per riempire tutti i vuoti della vita di Den”.

Ritornare in Cambogia, in istituto dopo l’intervento, era troppo rischioso per il piccolo, c’erano farmaci da prendere e tanto amore da dare e da ricevere…

All’inizio Monica e Giuseppe, già genitori di tre figli adolescenti, comunicavano a gesti con il bambino, Den infatti, conosceva solo il Khmer: “I primi tempi metteva in tasca il cibo per paura che qualcuno glielo portasse via – ricorda Monica ad Avvenire – e si divertiva ad aprire il rubinetto per veder scorrere l’acqua, che in orfanotrofio in Cambogia non aveva”.

Poi, il 23 dicembre 2010,  è arrivato per la famiglia il più bel regalo di Natale! I documenti che ufficializzavano l’adozione speciale di Den!

Monica e Giuseppe conoscevano bene la  malattia cardiaca, del bimbo, le medicine da prendere e i  tutti i controlli periodici a cui si sarebbe dovuto sottoporre: “Ma non ci siamo fatti spaventare dal percorso di cura che avevamo davanti, forse perché lo conoscevamo bene dopo anni in corsia” spiega Monica “Quando mi chiedono quanti figli ho, rispondo sempre quattro. O meglio tre gravidanze e una maternità, ma per me essere madre biologica o madre adottiva non fa differenza”.

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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