Nel primo sabato del mese di gennaio si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie. Commento e preghiere sono a cura di Donatella e Adalberto Pacillo (Comunità Regione Campania) Prega insieme a noi, sabato 2 gennaio alle ore 21.00 su Facebook.

 Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,19-28)

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Il commento

Nel mondo ebraico che vide la nascita del cristianesimo, la setta dei Farisei, ritenendosi l’interprete autentica della legge mosaica e la custode della ortodossia dei riti, era pronta a condannare con forza ogni trasgressione delle loro pratiche formali che garantivano ad essa autorità morale, riconoscimento sociale e privilegi. Il rigore propugnato dai propri adepti – che Gesù avrebbe definiti sepolcri imbiancati – era tuttavia a volte percepito come esteriore ed ipocrita ed impediva loro di avvertire che tempi nuovi stavano preparandosi per gli uomini. Per tale ragione anche la predicazione di Giovanni – a causa dell’irritualità della forma e della novità dei contenuti – divenne presto oggetto della loro disapprovazione, soprattutto perché vedevano da essa minate le proprie insincere certezze e la propria autorità. Mai avrebbero accettato un riferimento morale e religioso che non fosse il proprio.

Come allora anche oggi a volte la religiosità rischia di essere vissuta solo come il compimento di atti rituali, rispettosa di regole fondamentalmente umane e non come ricerca di una risposta al mistero che sovrasta  la vita ed alle ragioni degli imperativi morali che ogni uomo custodisce.

Noi cristiani troviamo nella predicazione di Gesù le risposte ai nostri interrogativi e siamo chiamati a praticare il Vangelo annunciando nel deserto dell’indifferenza – in qualche modo come Giovanni – che il Cristo è tra noi, potendolo scoprire nel povero che ci tende una mano per ricevere un pane o comunque un aiuto, nell’emigrante che fuggendo da guerre, carestie e violenze chiede di essere accolto, da un infermo che ci chiede assistenza, da ciascun essere umano che vive una situazione di fragilità.

In particolare possiamo scoprire il Cristo negli occhi di un bambino che vive l’abbandono e reclama il suo diritto a vivere in una famiglia accogliente che garantisca il suo diritto ad essere figlio di una mamma e di un papà amorevoli che lo aiutino a crescere sano e sereno.

Preghiamo

 Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine

Preghiamo perché ogni nuova vita possa essere accolta con gioia e, in caso di abbandono, sia preservata come un germoglio da non lasciare avvizzire ma da curare con l’accoglienza per vederlo trasformato in una pianta rigogliosa di deliziosi frutti benedetti.


Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Preghiamo perché non accada più di assistere alle tragedie che si consumano lungo i percorsi della migrazione dove uomini, donne e bambini in cammino alla ricerca di una terra accogliente e lontana dai luoghi della loro disperazione trovano ancora stenti, soprusi e sin anche la morte.


Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Preghiamo per gli operatori umanitari che – presenti nei tanti luoghi della sofferenza umana – forniscono la loro opera negli ospedali, nelle carceri, nelle periferie povere del mondo, .., nei campi profughi e soprattutto dove vivono bambini a cui viene negato il diritto ad un’alimentazione congrua e ad un’educazione proficua, essenziali per una loro crescita armoniosa.


Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Preghiamo per le coppie che decidono di accogliere nella loro famiglia dei minori abbandonati perché sappiano trovare le risorse per vivere con entusiasmo la loro nuova avventura umana.


Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio
Preghiamo perché quanti hanno la responsabilità di decidere sulle sorti del mondo, non operino in funzione di interessi di parte ma per il bene di tutta la comunità umana, per il superamento delle diseguaglianze scandalose esistenti tra gli uomini, per la fine dei conflitti tra i popoli, per il perseguimento del dialogo e per la  ricerca della giustizia e della pace, a beneficio soprattutto delle nuove generazioni.

 Il Rosario per i bambini abbandonati verrà recitato in diretta sulla pagina Facebook officiale de La Pietra Scartata domani, sabato 2 gennaio , alle ore 21. Per seguirlo vi invitiamo a collegarvi attraverso questo linkhttps://www.facebook.com/lpsLaPietraScartata

 

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